[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]
Negli ultimi decenni la cultura dominante ha tentato di accreditare la teoria che le classi non esistano più e che la lotta di classe non è altro che un fossile del vetero comunismo. Si tratta di un inganno che è anche parzialmente riuscito.
Il socialismo perderà perché il capitalismo convincerà i servi di essere padroni.
Luciano Gallino La lotta di classe oggi è quella di chi non è soddisfatto del proprio destino, e vuole cambiarlo, e quella di chi invece è soddisfatto del proprio destino e vuole difenderlo
La caratteristica saliente della lotta di classe alla nostra epoca è questa: la classe di quelli che possiamo definire genericamente i vincitori sta conducendo una tenace lotta di classe contro la classe dei perdenti. Dagli anni Ottanta, la lotta che era stata condotta dal basso per migliorare il proprio destino (vedi il mio post La fine del compromesso tra capitalismo e democrazia) ha ceduto il posto a una lotta condotta dall'alto per recuperare i privilegi, i profitti e soprattutto il potere che erano stati in qualche misura erosi nel trentennio precedente. Questo è il mondo del lavoro nel XXI secolo, così è cambiata la fisionomia delle classi sociali, queste sono le norme e le leggi volute dalla classe dominante per rafforzare la propria posizione e difendere i propri interessi. L'armatura ideologica che sta dietro queste politiche è quella del neoliberalismo, teoria generale che ha dato un grande contributo alla finanziarizzazione del mondo e che ha avuto una presa tale da restare praticamente immutata nonostante le clamorose smentite cui la realtà l'ha esposta. La competitività che tale teoria invoca e i costi che la competitività impone ai lavoratori costituiscono una delle forme assunte dalla lotta di classe ai giorni nostri. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: aumento delle disuguaglianze, marcata redistribuzione del reddito dal basso verso l'alto, politiche di austerità che minano alla base il modello sociale europeo.
Eric Hobsbawm, 95 anni. |
Per regolare il futuro dell'economia mondiale si renderà necessaria una qualche nuova forma di pianificazione.
È finalmente giunto il momento di prendere Marx sul serio.
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