Il Giornale: contro Fini... o contro l'8° comandamento?! |
1) I quotidiani facenti capo alla famiglia del Presidente del Consiglio predispongono attacchi mirati agli avversari del premier confezionando scandali pruriginosi e lesivi della reputazione del bersaglio.
2) Non è raro che il preconfezionamento degli scandali avvenga d'estate (vedi il caso Boffo): quando cioè, verosimilmente, si ha più tempo per riflettere, magari in ferie, e le cose scivolano via meno facilmente (sarebbe interessante sapere se i tam tam mediatici restano più impressi d'estate, come i motivetti delle canzoni da spiaggia...).
3) La libertà di stampa, in Italia, è pesantemente compromessa. Oltre che dal conflitto di interessi mai risolto (né dalla sinistra né dalla destra), anche dal consueto spaccarsi in due fazioni, pro e contro Silvio (per cui ancche chi è contro viene troppo spesso influenzato nel modo di fare giornalismo).
Risultato? Chi vuole la notizia (cioè i fatti!) e poi, eventualmente, il commento, si ritrova sempre più spesso a leggere commenti, e non si raccapezza più su cosa è 'oggettivamente accaduto' e cosa invece è 'soggettivamente ritenuto' dal commentatore.
L'Informazione in Italia - Autoritratto |
Se la libertà di stampa passa da qui, il nostro sistema informativo è profondamente malato (quoto al riguardo le osservazioni fatte nel post che potete leggere QUI).
E, di proposito, non apro il vaso di Pandora dei nostri telegiornali...
Da questa vicenda mi sembra si possa definire un altro valore chiave da cui ripartire tutti (dopo coerenza e pragmatismo, che avevo delineato in due miei post precedenti): il rispetto dell'avversario. Delle idee, ma soprattutto della persona.
Tutto è lecito, nell'agone politico, a patto che non si calpestino la dignità e la reputazione, che non si rovescino contro giornali e televisioni, che non si sfoci nel killeraggio mediatico.
L'unica cosa che può salvare la nostra politica è tornare a confrontarsi sul terreno delle idee, dei programmi, delle riforme utili per la collettività.
E quando questo non accade, viene da pensare che le idee e i programmi, non siano sorretti da alcuna volontà di attuazione, e dunque di fatto non esistano, asserviti come appaiono a biechi personalismi, spesso di bassa lega, dopo essere stati utilizzati nelle elezioni come futili strumenti che mascherano la sete di potere.
Ma la politica, pardon, la Politica (che ha in sé il concetto greco di "polis", città, intesa come insieme di cittadini) non dovrebbe essere esattamente l'opposto: un servizio per la collettività?
Io, perlomeno, la vedo così.
Se ti è piaciuto l'articolo, puoi iscriverti ai post per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog! |
4 commenti:
molto interessante il tuo blog, complimenti...
Grazie Luk! Spero di averti fra i miei lettori! Io intanto ho dato un'occhiata al tuo di blog: e ti confermo che ne sarò lettore!
Buona giornata!
grazie anche a te, intanto ti inserisco tra i blog che seguo...
Idem! A presto...
Posta un commento