Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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mercoledì 11 aprile 2012

Ladri ovunque.

Rutelli, sulla Lega, non sentenzia. Forse.

Ebbene sì, Francesco Rutelli ha parlato.

Interrogato sulle vicende leghiste ha detto tutto e il contrario di tutto in poche battute:

Non esprimo sentenze sulla Lega [...] Non è la prima volta che Lega incoccia in questi problemi

Chiaro? Francesco non sputa sentenze così, a gratis.

Infatti chiosa così, sobriamente:
Purtroppo nella nostra società ci sono i ladri ovunque.
Il fatto è che, in questi ultimi tempi, a giudicare dai casi Penati, Lusi, Belsito questo "ovunque" appare fin troppo localizzato.

Nella categoria cui l'Onorevole Rutelli, di fatto, appartiene.

E questa è senz'altro un'emergenza politica.

Ma visto e considerato che chi ci governa dovrebbe avere un'etica specchiata e cristallina per poter amministrare la cosa pubblica, da anni ha assunto sempre più i connotati di una drammatica emergenza sociale.


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