Era partito così:
Poi fu la volta dei primi
rumors sull'indagine
Salus Iniqua, cui Vittorio Sgarbi aveva fieramente reagito
così:
Infine, sulla richiesta degli ispettori della prefettura di Trapani di sciogliere l'amministrazione comunale per infiltrazioni mafiose, il sindaco Sgarbi, prima aveva minacciato querele, poi si era
dimesso dichiarando:
Mi sono dimesso da sindaco di Salemi, grazie agli ispettori del ministero che hanno mostrato cose di cui non mi ero accorto"
Oggi si apprende che nel rapporto del Viminale sull'indagine in questione, a firma del Ministro dell'Interno
Anna Maria Cancellieri, vi sarebbe scritto chiaramente che riguardo l'infiltrazione mafiosa del comune di Salemi "
il sindaco ha precise responsabilità" e si parlerebbe nientepopodimeno che di:
inerzie nell’assegnazione e gestione dei beni confiscati, formazione degli atti fuori dalle sedi istituzionali, libera determinazione fortemente ostacolata, applicazione di facciata dei protocolli di legalità.
Solo un mese fa, l'Ufficio Stampa di Vittorio Sgarbi, con una
lettera al Direttore, chiedeva di rettificare un articolo apparso su
Lettera 43 con queste parole:
Non vi è mai stata alcuna «infiltrazione mafiosa» nella giunta guidata da Vittorio Sgarbi che, semmai, nell’ambito dell’inchiesta Salus Iniqua, che ha portato al sequestro preventivo del patrimonio dell’ex deputato della Dc Giuseppe Giammarinaro, risulta, nel suo ruolo di sindaco, «parte lesa».
E aggiungeva:
Pertanto, scrivere di «infiltrazioni mafiose nella giunta», oltre a essere una circostanza completamente falsa, è gravemente diffamatorio.
Viene quasi da chiedersi se anche il Ministro Cancellieri riterrà le proprie conclusioni sulle responsabilità dell'ex-sindaco "gravemente diffamatorie".
Precise responsabilità.