Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.
Link per iscriversi ai feed: http://feeds.feedburner.com/repubblica/KUea

giovedì 23 dicembre 2010

Il Natale dell'Aquila.

L'Aquila.

E' l'antivigilia di Natale.

Il Natale è da sempre la festa delle famiglie, dei buoni sentimenti, dei doni, del benessere.

Per chi può, naturalmente.

Fra due giorni, puntualmente, sarà Natale anche per i cittadini del capoluogo abruzzese, L'Aquila.

Sarà Natale per chi piange ancora chi ha perduto fra le macerie.

Sarà Natale per chi torna col ricordo alla sua casa che non c'è più, accolto com'è ora da muri e pareti che non sente come suoi e che magari iniziano anche a dare problemi non previsti.

Sarà Natale per chi ha perso il lavoro e non sa come dire alla sua famiglia che anche quest'anno è davvero Natale, anche senza cenone, anche senza regali, magari con la forza di un abbraccio seppure con le lacrime negli occhi.

Sarà Natale per chi il pane deve andare a guadagnarselo a centinaia di chilometri lontano da casa, perché è lì che ha trovato uno straccio di stipendio e pur di lavorare, per dignità o disperazione, conduce ormai quotidianamente la sfiancante vita in bilico del pendolare.

Sarà Natale per chi ancora non riesce ad accettare quanto è accaduto e sogna tutti i santi giorni che tutto, d'incanto, torni com'era prima: piazze, fontane, case, persone, amici, parenti, genitori, figli.

Sarà Natale, fra due giorni, come tutti gli anni.

Anche all'Aquila.

Ed io voglio essere lì con voi, idealmente, col cuore e con l'anima.

Per augurare a tutti un anno che verrà migliore, una vita degna di questo nome.

Per non dimenticarvi. Per non dimenticare.


P.S. Il provvedimento previsto per aiutare L'Aquila nel decreto mille proroghe approvato ieri pare dissolto nel nulla. Il Presidente della Regione Chiodi è in viaggio verso Palazzo Chigi col Presidente della Provincia e il Sindaco dell'Aquila per chiedere conto della questione.
[Aggiornamento del 24 dicembre: qualcosa si muove. Speriamo bene.]


Share/Bookmark

Se ti è piaciuto l'articolo, puoi iscriverti ai post per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...