Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 21 dicembre 2010

Caccia al nome.

Cambio nome in vista per il partito di Berlusconi... cosa nascerà?


Silvio è sicuro.


Al PdL bisogna cambiare nome.


I motivi?

Almeno due (quelli dichiarati):

1) Possibile contenzioso di Fini (perché alla creazione del partito hanno depositato le firme entrambi i leaders);
2) Scarso appeal del nome presso la gente (beh, vuoi mettere con "Forza Italia"?!).


Il terzo? E' implicito, ma forse il più importante.

Berlusconi continua a perdere consensi.
La sua immagine perde colpi. E' un leader che appare in declino, anche fisicamente, il che significa che non può più "incarnare" la freschezza innovativa di un progetto vincente.

Ad oggi sta vivendo ancora di rendita, il che naturalmente non è poco, ma un esperto di 'immagine' e di 'media' come lui sa bene che questo, a breve, potrebbe non bastare più.

Ecco perché stiamo cominciando a sentir parlare anche Berlusconi stesso di "successione" (riflessione: cosa impensabile solo fino ad un anno fa).
Perché tra gli esperti del Cavaliere è allo studio la nuova operazione mediatica in grado di "svecchiare" il partito rilanciandolo.

Ecco allora il cambio di strategia: giovani in campo (Berlusconi l'ha dichiarato lui stesso), meglio ancora se donne (Nunzia De Girolamo, Laura Ravetto, Barbara Saltamartini, per fare dei nomi: non avete notato, ultimamente, l'intensificarsi delle loro presenza nei programmi televisivi?!).

Il nuovo nome (e un nuovo simbolo, si presume) sarà il coronamento del nuovo battage pubblicitario che ci aspetta nelle prossime elezioni.

A questo punto, non resta che dare fuoco alle polveri delle ipotesi.

Quale potrebbe essere il nuovo nome?

Ne azzardo uno, che è stato il titolo del convegno del PdL degli inizi di dicembre: Avanti, Italia!

Voi, invece, che nome prevedete?!


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