Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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venerdì 31 dicembre 2010

Il commiato del 2010...


Ho visto cose che voi umani non vorreste nemmeno ricordare...
Macerie e sangue fra la gente di Haiti... e poi colera, a rapire d'un tratto la speranza di ricominciare...
Vite spezzate in Afghanistan, fra chi lavora nella polvere, per portare libertà ed indipendenza a chi prega Allah, sognando un giorno di averle...
Acque scure come la pece, lordate dall'oro nero dell'uomo, lambire le coste del Golfo del Messico...
Discendenti dei padri della filosofia e del pensiero occidentale, gli abitanti dell'Ellade, cedere di schianto sotto i colpi della crisi economica...
Giovani del Bel Paese tricolore, sempre più numerosi, che non sentono scorrere nelle vene il proprio futuro, perché il presente non gli consente di intravedere l'identità professionale di domani...
Vie del "paese d'o sole e d'o mare" invase da rifiuti, come a mostrare simbolicamente le cicatrici di un male più grande e più profondo da cui molti sognano di guarire...
E un senso di sfiducia e di intolleranza diffusi, nel prossimo, nel diverso, nell'altro, che indeboliscono il cuore delle donne e degli uomini, mettendone a rischio l'incolumità... 
E tutti questi momenti andranno persi nel tempo, come lacrime nella pioggia...
E' tempo...
d i  r i n a s c e r e . . .



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