Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 4 dicembre 2010

Belpietro: c'è posta per te.

Belpietro colpisce ancora.

Ecco la copertina di oggi:


Dunque facce e indirizzi e-mail dei finiani "traditori" e "ingrati", "politici eletti per grazia ricevuta".

Mi limito così, en-passant, a rammentare quell'obsoleta Costitutuzione su cui si basano le nostre leggi e i nostri principi.
L'art. 68, comma 1, recita:
I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.
E questo è quanto.

Ma ci rendiamo conto di cosa significherebbe se uno votasse provvedimenti o fiducie per riconoscenza anziché perché lo ritiene giusto o sbagliato per un suo convincimento?!

Non so come la vediate voi, ma a me questo modo di "pensare la politica", letteralmente, mi sgomenta.

Ed è quello che ho scritto a Belpietro.

A quale indirizzo e-mail?

Ecco qua:
Quel burlone di Joker-Belpietro fornisce
 lui stesso la propria email nel pezzo di oggi.

Ciò detto, buon'e-mail a tutti.



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1 commenti:

Anonimo ha detto...

Libero fa la sua fortuna dalla pubblicità di chi lo critica.
Nessuno avrebbe conosciuto il sorriso a pipa di Belpietro.

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