
Scendo le scale e mi fermo a parlare un attimo col portiere del mio stabile.
Il discorso cade inevitabilmente sulla manovra economica. “Assolutamente sbagliata” - sentenzia - “è recessiva”.
Arrivo all'edicola: il meccanico e l'edicolante discutono animatamente.
Il primo sostiene che è un grave errore reintrodurre l'ICI sulla prima casa perché deprimerà il mercato immobiliare, il secondo ritiene errato passare dal sistema retributivo a quello contributivo per il calcolo delle pensioni.
Mentre acquisto una copia del mio quotidiano mi viene in mente che il mondo sta diventando incomprensibile.
Da non credere! Un Governo espressione di una coalizione uscita vincente dalle urne e un'opposizione quasi al completo si tirano indietro per cedere il timone ad un Governo di tecnici dove figurano decine di professori, economisti di fama, banchieri e l'uomo della strada, per niente impressionato, discetta di economia e suggerisce gli interventi corretti?!
“È possibile pensare il bene democratico attuale senza una politica competente sul piano tecnico ed economico?”,
“Il segreto di una solida democrazia non è il ricorso a tecnici preparati e prestati alla politica a causa della mancanza d'idoneità e competenza dei politici di professione, ma un'arte di governo in grado di esprimere al suo interno un personale selezionato dal consenso idoneo a rappresentare la sovranità popolare con competenze adeguate a problemi sempre più complessi come sono quelli che emergono nel nostro tempo, mercati finanziari inclusi. La preparazione, a conti fatti, è un criterio politico ultimo, fondamentale, non separabile dall'interesse di coloro che sono guidati con senso profondo dal valore democratico della rappresentatività. Anche perché, a ben vedere, una politica veramente democratica per funzionare a dovere richiede sempre, al contempo, competenza tecnica, bene comune e consenso popolare.”
Naturalmente con l'intesa che a questo governo non si affidi una cambiale in bianco.
Questo anche se il controllo dell'opera governativa non sarà certo cosa facile, soprattutto perché alcune forze politiche stanno cavalcando la tigre della protesta per incamerare i voti in fuga dai partiti più accomodanti.
Ragione di più per continuare a reclamare da parte di tutti il massimo impegno e il massimo rigore nel seguire la strada indicata da Navarro-Valls: ricreare le condizioni - politiche, sociali, culturali - affinché sia la politica ad esprimere le competenze necessarie al governo del paese.
Nella speranza, dopo l'affido temporaneo, di poter ritornare al più presto "a casa".

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idelbo · 694 settimane fa
Prof_Woland 59p · 693 settimane fa
anch'io mi auguro che Babbo Natale ci faccia tornare presto "a casa". Ma dobbiamo darci da fare tutti per dargli una mano.
Grazie.
diegod56 50p · 693 settimane fa
però, seppur considerando un bene l’impegno del monti a condurre la barca dell’italia in questo mare tempestoso, non sono d’accordo sulla visione sottesa, cioè una sorta di asettica neutralità contabile che è «il bene», per cui il governo è una sorta di buona amministrazione, come se la società umana fosse una macchina cui serve solo un bravo orologiaio
senza dubbio la buona gestione è meritoria, lo penso pienamente, ma il corpo sociale è, per sua natura, attraversato da incoercibili faglie conflittuali, vi sono interessi che non sono conciliabili, vi sono spinte incoercibili di chi ha troppo poco per avere di più e di chi ha già molto per averlo sempre e per blindare il proprio privilegio
nessun governo è apolitico, quello del monti è un autorevole e per me indispensabile governo di destra, inimico anche però alla componente corporativa della destra italiana, così illiberale e piagnona; un buon governo, però ovviamente pienamente organico alle leggi e alle regole del capitalismo, e quindi di parte, nobilmente sì, ma di parte
detto questo, monti è il meglio che oggi può capitare all’italia nella condizione data, su questo non ci piove
My recent post i bei tempi siamo noi
Prof_Woland 59p · 693 settimane fa
Sia Navarro- Valls che io non ci sogniamo affatto di considerare come "verità sottesa" la neutralità dell'attuale governo. Il senso dell'articolo e del mio post risiede nelle seguenti considerazioni:
1. È non desiderabile ma necessario che un governo sia espressione di una sovranità popolare.
2. È una sconfitta che ciò non accada e che si debba ricorrere ai tecnici.
3. È doloroso che la politica non abbia prodotto le necessarie competenze o che, se le ha prodotte, non sia in grado di impiegarle (a prescindere dalle motivazioni).
Che i tecnici non siano "neutrali" è assolutamente certo. Perché dovrebbero esserlo? La neutralità non è di questo mondo (peraltro si potrebbero riempire volumi per decidere se è un valore e se è sempre auspicabile).
La caratteristica di un tecnico come Monti è di possedere determinate competenze, una indiscussa indispensabile autorevolezza (ecco perché non bastava un ragioniere o un contabile) ed essere funzionalmente slegato dai partiti, cioè non prodotto da questi o espressione esplicita di questi.Tutto qua.
L'auspicio generale è che non si determinino mai le condizioni di emergenza che dimostrino con tutta chiarezza l'incapacità della classe politica il cui precipuo compito deve essere quello di formare e di “ esprimere al suo interno un personale selezionato dal consenso idoneo a rappresentare la sovranità popolare con competenze adeguate”.
La ringrazio per l'interessante commento che mi ha dato la possibilità di mettere in luce questioni che forse non erano state sufficientemente chiarite.
A presto.
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