Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.
Link per iscriversi ai feed: http://feeds.feedburner.com/repubblica/KUea

martedì 6 dicembre 2011

A proposito di equità 3.


[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile] 


Oggi voglio parlarvi di un concorso di bellezza.

Mi riferisco al cosiddetto beauty contest.

Con questo termine* si indica una particolare procedura che è una via di mezzo tra l'asta e la licitazione privata.
La prima ha come scopo, tout court, quello di vendere al miglior offerente; la seconda è una particolare tipologia di asta alla quale possono partecipare solo i soggetti invitati.

Facciamo solo un esempio per il secondo caso, essendo sicuramente il primo piuttosto diffuso.
Un Comune vuole affidare il servizio di refezione scolastica: emana un bando - nel quale specifica eventuali requisiti richiesti per partecipare alla licitazione - e poi sceglie, tra coloro che hanno fatto domanda, i soggetti da invitare alla gara.

Nel beauty contest sono egualmente richieste determinate caratteristiche sia dell'offerente che dell'offerta, ma - a differenza della licitazione privata -  esso è aperto a tutti coloro che rispondono al bando.

Ebbene, quest'ultima procedura è di particolare interesse, perché è stata applicata in modo massiccio nel mercato delle telecomunicazioni.

Ed eccoci arrivati al punto.

Secondo quanto stabilito dall'Autorità delle Comunicazioni (Agcom) le frequenze digitali terrestri disponibili - dopo lo switch off  da analogico terrestre a digitale terrestre - saranno attribuite con il cosiddetto concorso di bellezza, con un sistema cioè non competitivo che in sostanza regalerebbe a Rai e Mediaset (i concorrenti più belli e più ricchi) le più importanti frequenze. 

È stato calcolato che con un'asta pubblica lo Stato potrebbe invece incassare 16 miliardi di euro (pensateci: metà della manovra lacrime e sangue appena approvata) e contribuire alla realizzazione di una libera, plurale concorrenza dell’informazione**.

Caro Presidente Monti, lei che è stato Commissario Europeo dell'Antitrust, crede di poter interrompere - di concerto col suo Ministro dello Sviluppo Economico e delle Comunicazioni - questo deleterio concorso di bellezza e ricorrere ad un'asta pubblica prendendo, come si suol dire, due piccioni con una fava?

Per usare le parole dell'On. Michele Meta - capogruppo del Pd in commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera - la cifra in ballo è:
Un bel 'gruzzoletto', che non possiamo permetterci di lasciare indisturbato - come ha pensato di fare il precedente governo Berlusconi per non scalfire troppo il duopolio Rai-Mediaset - se parliamo di rigore e di equità verso tutti i soggetti pubblici, privati e imprenditoriali”.
In caso contrario, potrebbe spiegare a noi ingenui cittadini perché l'Italia non può adottare una misura del genere?
____________________________________
* Il termine  beauty contest fu introdotto in economia da John Maynard Keynes, nella sua celeberrima opera, Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta  (capitolo 12).
** Per chi chi fosse interessato ad approfondire, in generale, l'argomento relativo alle riforme della proprietà pubblica  segnalo Invertire la rotta di U. Mattei, E. Reviglio (Il Mulino, 2007).


Share/Bookmark

Se ti è piaciuto l'articolo, puoi iscriverti ai post per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

Commenti (5)

Caricamento in corso... Login in corso...
  • Collegato come
Bell'articolo, su questo argomento, ti chiederei di segnalare una petizione
http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?p...
Caro professore, eravamo un Paese incredibile, governato da gente "diversamente presentabile", ora, dopo anni, finalmente le parole decoro e misura sembrano tornate in voga, l'equità, invece, continua ad essere un miraggio. Certo, la situazione è difficile, il baratro economico/finanziario affatto scongiurato, i tempi strettissimi impongono scelte dure, ma è possibile che il peso del debito pubblico, del malgoverno, della corruzione gravi sempre sui soliti noti? Io non sono ricca, ho perso il lavoro, sono in mobilità (ancora per poco), ho 55 anni, un figlio da mantenere agli studi, eppure ogni tassa di questa manovra, ICI e altro, sembra studiata per me. Poi sento che Guarguaglini, lasciando Finmeccanica tra scandali e corruzione, si porta a casa più di 5 milioni di euro. Anche se è tornato il decoro, l'equità continua ad essere latitante.
1 risposta · attivo 695 settimane fa
Cara Patrizia,
concordo e soffro. Posso solo dire che in 18 giorni non era molto facile agire in una situazione di emergenza. Qualcuno ha detto che Monti è salito su un treno in corsa mentre stava per deragliare. No, non era facile. Spero che questo governo possa andare avanti per un altro anno. Sono sicuro che, superata la crisi, correggerà il tiro. Spero anche che la riforma Monti sulle liquidazioni sia già operante e che Guarguaglini paghi sui 5 milioni l'aliquota marginale e non quella media. Se così sarà dovrà lasciare quasi la meta della somma.
Ammetto però che 2,5 milioni invece che la gogna lasciano l'amaro in bocca a noi poveri comuni mortali.
mafalda continua a gridare: Fermate questo mondo...voglio scendere!!!!
1 risposta · attivo 694 settimane fa
Cara Annamaria,
purtroppo non è possibile né fermar il mondo né scendere in corsa. Non resta che continuare nel nostro impegno sperando di potere contribuire a costruire un futuro migliore.
Grazie e a presto.

Invia un nuovo commento

Comments by

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...