Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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domenica 25 dicembre 2011

Il piacere dell'onestà.

Simone Farina
[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile] 

Con grande soddisfazione apprendo una notizia che rappresenta una vera e propria inversione di tendenza nel nostro sciagurato Paese.

Simone Farina, uno sconosciuto difensore del Gubbio che aveva denunciato un tentativo di corruzione (avrebbe dovuto truccare la partita di Coppa Italia col Cesena per un compenso di duecentomila euro) è stato convocato simbolicamente per tre giorni in Nazionale dal CT Cesare Prandelli.

In una Italia in cui chi si vende - in qualunque modo - viene premiato con un incarico politico o una ben remunerativa poltrona (evito di fare nomi lasciandoli alla fantasia del lettore) questo episodio ci appare davvero consolante.

Spero che rappresenti l'inizio di un nuovo corso.

Intanto l'idea si potrebbe copiare: per esempio il Presidente Giorgio Napolitano potrebbe invitare tre giorni al Quirinale un qualunque appuntato dei carabinieri.

Sarebbe  un segnale forte di come le Istituzioni siano vicine agli uomini onesti che si battono - spesso a rischio della vita - per il bene della collettività.


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