Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 13 dicembre 2011

Più realista del re.

Paola Binetti
L'onorevole Paola Binetti intervenendo il 7 dicembre scorso alla tramissione La zanzara di Radio 2 ha dichiarato (qui l'audio):
La Chiesa paga l'Ici in modo documentato, non gode di nessun tipo di privilegio. Chi solleva la questione dell'Ici vuole fare solo una campagna denigratoria sulla Chiesa. Chi denuncia irregolarità deve fare nomi e cognomi altrimenti deve stare zitto. Lo Stato anzi dovrebbe ringraziare la Chiesa per quello che fa. La Chiesa non ha interesse a bluffare su una cosa che potrebbe infangarla, come il pagamento delle tasse. Anzi lo Stato dovrebbe ringraziare per tutto quello che fa per esempio nel turismo. La gente viene in Italia per visitare il patrimonio artistico che è per la maggior parte legato alla Chiesa. A Roma cosa vengono a vedere? San Pietro, le basiliche. Poi svolge un lavoro straordinario sul piano sociale. E infine ha un ruolo centrale sul piano dell'educazione e della formazione, anche attraverso le parrocchie e non solo tramite le scuole private.
Il Presidente della CEI card. Angelo Bagnasco
A quanto pare la nostra zelante onorevole si è tuttavia dimostrata più realista del re, dal momento che lo stesso Presidente della Confernza Episcopale Italiana (CEI) Cardinale Angelo Bagnasco ha invece dichiarato: Se ci sono punti della legge da rivedere o da discutere, non ci sono pregiudiziali da parte nostra”,  aprendo di fatto a una revisione della recente legge che nel 2006 ha ampliato grandemente le esenzioni per le attività "non esclusivamente commerciali" della Chiesa cattolica.

Ora onorevole Binetti, la domanda è: ritiene che il Cardinale Bagnasco, avendo "sollevato la questione" - per usare le sue parole - rientri dunque nel novero di chi "vuole fare una campagna denigratoria sulla Chiesa"?


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