Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!
La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".
Lisa · 694 settimane fa
secondo un'indagine pubblicata su La Repubblica del 25 giugno 2007, solo il 10% circa delle proprietà della Chiesa Cattolica paga l'ICI e il mancato gettito annuale per i comuni è stimato in 400 milioni di euro.
Su il Resto del Carlino del 13 dicembre 2011, il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, informa che la Chiesa Cattolica paga regolarmente l'ICI e che la Curia ha versato al Comune per il 2010- 88.842,78 euro e l'Istituto Diocesano 112.026,78 euro. A queste cifre vanno aggiunti i pagamenti delle singole parrocchie.
<< Il punto sono quei casi -continua Delrio- che il decreto Bersani ha definito "parzialmente" commerciali e
godono di esenzione>>.
Lisa