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Roberto Calderoli ha ingaggiato il duello con il Presidente Monti. Ed è stato incenerito. |
Il siparietto messo su indegnamente dal Senatore
Roberto Calderoli nella giornata di ieri - prontamente rilanciato su
Twitter nella saga
#cotechinoelenticchie (dal Menu rivelato dal Premier Monti) - ha davvero dell'incredibile e dimostra
ancora una volta che la Lega è il partito più in bambola del momento.
Dopo aver silenziosamente assistito nelle file del governo ad anni di festini, incarichi ed assunzioni ad personam (o forse sarebbe meglio dire ad prestationem) e quant'altro, Calderoli ha presentato un'interrogazione per la cena di Capodanno che il Presidente Monti ha tenuto a Palazzo Chigi con la propria famiglia lo scorso 31 dicembre arrivando persino a chiedere le dimissioni del Premier.
La risposta del Professore non si è fatta attendere -
un comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio stilato con dovizia di particolari, menù compreso - ed è stata accolta dalla rete come uno sberlone sul muso al Senatore leghista.
Il quale non pago, invece di abbozzare, ha rincarato la dose con
questa chicca che ha dell'inverosimile (grassetto mio):
Mi spiace, ma la toppa è peggio del buco. E confermo un comportamento rispetto al quale un Paese in difficoltà non può che aspettarsi le sue dimissioni e le sue scuse ai cittadini. In quanto alle accuse di alcuni esponenti del Pd che mi accusano di essere moralista, chiedendomi cosa penavo delle feste di Berlusconi rispondo che io non sono un moralista e che Berlusconi le sue feste le faceva a Palazzo Grazioli o ad Arcore, ovvero nelle sue residenze private, e che le sue feste le ha sempre pagate di persona e quindi devo ritenere che Berlusconi dia ‘lezioni di morale’ anche al presidente Monti.”
Nel ricordare
en passant che il Presidente Monti, perlomeno,
ha rinunciato al suo stipendio da Presidente del Consiglio e da Ministro dell'Economia, piacerebbe invece chiedere al Senatore Calderoli, così attento agli sprechi e alla moralità delle azioni dei governanti, che tipo di risorse sono state impiegate durante
la sua esibizione romana del 24 marzo 2010.
L'esibizione in cui, da Ministro per la semplificazione, appiccò fuoco a 375 mila leggi (inutili), usufruendo poi di alcuni Vigili del Fuoco della Stazione delle Capannelle per spegnere il rogo.
Chissà: l'utilizzo di risorse pubbliche (strutture, uomini, mezzi) a scopo meramente propagandistico rientrava forse anch'esso nelle semplificazioni del suo Ministero, Senatore Calderoli?
Non so perché, ma negli ultimi giorni mi tornano spesso alla mente le parole di Giulio Andreotti: “il potere logora chi non ce l'ha”...
Calderoli: fuoco e fiamme contro Monti.