Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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lunedì 30 gennaio 2012

Tu chiamale, se vuoi, “rimozioni”.

Giuliano Ferra visto da Edoardo Baraldi

Niente, solo per condividere la netta sensazione che l’uscita di scena del Caimano abbia mandato definitivamente in bambola parecchi fedelissimi.

Uno a caso: Giuliano Ferrara.

Che sul Giornale online, nell’ennesimo articolo salva-Silvio, scriveva ieri (grassetto mio):
Berlusconi ha vinto tre volte le elezioni, è stato all’opposizione per undici anni complessivi da quando entrò in politica.

Ma sì, dai: che gli anni di opposizione di Silvio, dalla discesa in campo del '94 al 2011, non arrivino neppure a otto, in fondo, è solo un dettaglio insignificante.

Piuttosto viene la curiosità di sapere quali sono i tre anni e passa che Ferrara, come dire, ha rimosso.

Che sia il mirabile triennio 2008-2011, su cui il governo e il PdL, la scorsa estate, avevano addirittura investito dando alle stampe un luminosissimo panegirico?



Chissà. Magari è proprio questo il triennio rimosso da Giulianone.

Del resto, considerato che il file pdf del panegirico risulta stranamente rimosso - oltre che dalla memoria dell'elefantino - anche dal sito del Pdl e da Google Doc dove era stato piazzato (qui i link non funzionanti dal vecchio sito del governo) l’ipotesi non appare poi così peregrina.

Che sia il primo caso di damnatio memoriae attuata dai fedelissimi, anziché dai detrattori?!


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