"La ragione è un'isola piccolissima nell'oceano dell'irrazionale" (Immanuel Kant)
Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!
La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".
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Lui è Giuseppe Riggi, il calzolaio varesino che aveva fatto parlare di sé per aver affisso fuori dal suo negozio questo cartello:
[Cliccare per ingrandire]
L'idea - guarda caso - era stata rilanciata qualche giorno fa addirittura da Beppe Grillo, che ha realizzato un cartello simile da scaricare e affiggere in tutta Italia.
Lei invece è Lara Comi, classe 83, europarlamentare del PdL.
Lara Comi
La Miss che in occasione del Ruby-gate, ebbe a dichiarare: “Le accuse al Premier? Un grande caso mediatico”.
E ancora, in un'intervista del marzo scorso: “Non credo che il presidente abbia pagato nessuno. Ma colpevolizzo più le donne, che ci sono andate per libera scelta”, per poi aggiungere invece - molto coerentemente - su Berlusconi: “Ognuno è libero di comportarsi come crede, nella vita privata”.
Per lanciare infine a settembre scorso, su Oggi, il suo grido di dolore “io sono diversa dalle altre” e dichiarare: “i giovani del Pdl sono stanchi di metodi di reclutamento non meritocratici. A novembre e dicembre faremo dei congressi che imprimeranno al partito una fase nuova” (a cosa avrà alluso mai?! Chissà...).
Il video invece è quello girato da TeleLombardia, che ha organizzato un blitz della Comi nel negozio depoliticizzato.
Questo video:
Sinceramente mi sfugge quale sia il senso della Candid-Camera organizzata da TeleLombardia in combutta con l'eurodeputata.
Visti i riferimenti agli evasori fatti dalla Comi, parrebbe quasi un'operazione di marketing postCortina.
Per la serie: “il PdL è cosa buona; il PdL è giovane e carino; il PdL combatte l'evasione; non siate nemici del PdL...”, e via discorrendo.
Un vero peccato che i vertici del partito si siano chiaramenti espressi al riguardo (o magari è proprio per questo?):
Coloro che sovrintendono alla lotta all’evasione fiscale e in primo luogo il dottor Attilio Befera (il direttore dell’Agenzia delle Entrate ndr) devono avere la consapevolezza che operazioni come quelle fatte a Cortina, con controlli a tappeto in tutta un’area solo perché presumibilmente popolata in queste vacanze da ricchi, sono del tutto inaccettabili e chiaramente ispirate ad una confezione ideologica del controllo fiscale” (F. Cicchitto)
L'unico a tacere, in tutto ciò?
Il desaparecido.
La prima carica del Pdl; il segretario del partito; colui che dovrebbe dare la linea politica, indicare la retta via: Angelino Alfano.
Al momento in cui scrivo, sia il suo sito che la sua pagina Facebook sono fermi - indovinate un po' - proprio al 31 dicembre, giorno dell'ispezione incriminata.