Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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domenica 1 gennaio 2012

Avanti tutta!


Beh, insomma, il 2012 è arrivato.

Con alle spalle le dimissioni di Silvio Berlusconi e davanti agli occhi lo spread che danza sui grafici facendoci dannare, mi pareva giusto dirvi grazie.

Per un 2011 passato insieme in trincea, nella polvere e nel fango di una società in declino che sta faticosamente tentando di rialzare la testa.

Noi ci saremo anche quest'anno, perché quello che stiamo vivendo è un momento difficile.

L'Italia è in una sorta di dopoguerra: dalle macerie c'è bisogno di ricostruire.

E badate: non tutti sembrano esserne consapevoli.

Anche per questo la parte sana della società civile - quella che ha in sé le potenzialità per dare vita ad un paese diverso, un paese mille volte migliore di quello che è diventato - deve essere vigile, oggi più di ieri; deve stare all'erta; non perdersi alcuna battuta; scandire i tempi della ricostruzione.

Per questo saremo qui: per dare voce alle nostre coscienze e ai nostri propositi e dimostrare, nel nostro piccolo, che il sonno della ragione è ormai finito.

Buon 2012 a tutti noi, dunque...

... sperando che i Maya abbiano preso una grande cantonata, naturalmente!


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Commenti (3)

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Avanti tutta Luigi!
Caro Luigi.
Buon Anno anche a te, al Prof Woland e a tutti i lettori di questo blog.
E per rimanere in tema di ipotesi fantasiose e benauguranti, spero che l'imminente "Era dell'Acquario" cominci, da oggi ,a dare i suoi buoni frutti in ordine alla scienza, alla politica, alla spiritualità, all'altrismo, alla fratellanza.
Lisa
Ricostruire per scegliere consapevolmente dopo... nel mezzo delle macerie è facile , purtroppo, scegliere ciò che appare spesso a scapito di ciò che si vuole... è più facile lasciarsi guidare dalle false illusioni. Sono convinta che il governo di tecnici colti professori non ci stia depredando della democrazia, anzi... Ma, molto umilmente, chiedo loro: possibile che la ricostruzione debba passare soprattutto sulle solite tasche, sulle solite teste? Eh sì perchè lo svuotamento di tasche, che già erano mezzo vuote, porta allo svuotamento delle teste. Suvvia, un po' più di equità non potrà che farVi onore... Se no, qualche dubbio si insinua...

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