Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 21 gennaio 2012

Quando si dice il caso.


Deve trattarsi di un beffardo scherzo del destino.

Il fatto, dico, che sia stata rivisto il recentissimo Regolamento sulle incompatibilità del Popolo della Libertà, emanato dal Segretario Angelino Alfano da poco più di un mese, il 6 dicembre scorso.

E che ad essere ritoccato sia stato nello specifico l’articolo 2, riguardante l’incompatibilità tra cariche partitiche e cariche istituzionali.

E che dopo le dimissioni di Nicola Cosentino da Coordinatore campano del Pdl, il partito - notizia di oggi - stia pensando di sostituirlo col Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, che dopo la modifica dell'art. 2 ora può candidarsi regolarmente alla carica che fu di Cosentino:

Il regolamento emanato il 6 dicembre 2011
Uno stralcio della lettera di Alfano inviata un paio di giorni fa
ai dirigenti regionali e provinciali del Pdl [fonte: Dagospia]
No, dico, non può che essere un tiro mancino del caso.

Perché sicuramente mai e poi mai il figlioccio di Silvio Berlusconi, Angelino Alfano, avrebbe cambiato una norma appena emanata per aprire le porte della regione a Luigi Cesaro.

Mica per altro: dopo aver fatto dimettere Cosentino - accusato di essere soltanto il referente nazionale dei Casalesi - stravolgere regolamenti e mettere al rischio la nuova immagine del PdL per favorire chi è indagato nella stessa indagine di Cosentino sarebbe un gesto talmente plateale e sconsiderato da apparire quasi un suicidio politico.



Ne converrete dunque: soltanto il caso cinico e baro, senza ombra di dubbio.

Come potrebbe essere altrimenti?

Vedrete come correranno ai ripari, appena se ne accorgeranno.

Del resto i vertici del partito non vorranno mica che si continui ad associare il nome del Pdl ai Casalesi, no?

Update ore 20:30


Dal suo sito personale, il segretario Alfano, giusto oggi, fa la voce grossa coi suoi:



Che tempra, che moralità...

[Per chi non conosce Luigi Cesaro, detto "purpetta": qui un'eloquente video-intervista del 2010]


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