Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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venerdì 20 gennaio 2012

What you can do for your country.

John Fitzgerald Kennedy

[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]

Il direttore del Centro trapianti di fegato dell'Ospedale Molinette di Torino, Mauro Salizzoni, ha avuto una brillante idea che è stata accolta con favore dal Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota
L'idea consiste nel far pervenire al paziente dimesso dall'ospedale una lettera in cui gli si comunicano tutti i costi della degenza.
È importante che i pazienti siano consapevoli dell'importanza della sanità pubblica. Questo è un mio pallino da anni e credo sia anche un modo per far capire agli evasori quanto è importante che tutti paghino le tasse per contribuire al servizio pubblico, 
spiega il Professor Salizzoni.
Vorrei suggerire alle amministrazioni pubbliche di adottare questo metodo - se possibile - in altre circostanze.

Per esempio la famiglia che ha un bimbo nella scuola dell'infanzia e uno nella scuola primaria a fine anno scolastico si vedrebbe recapitare una letterina che recita: 
Gentili Signori Rossi vostro figlio Marco è costato allo Stato 5828 euro, Luca 6525 euro, per un totale di 12353 euro. Vi ringraziamo per aver scelto la scuola statale
Gli esempi si potrebbero moltiplicare: polizia municipale, vigili del fuoco, autoambulanze...

E forse allora sarebbe più facile comprendere l'invito che il Presidente John Fitzgerald Kennedy rivolse ai suoi concittadini nel suo discorso d'insediamento (Inaugural Address):
And so, my fellow Americans: ask not what your country can do for you, ask what you can do for your country.
Sono questi giorni difficili per l'Italia, quindi almeno qualche volta chiediamoci anche noi cosa possiamo fare per il nostro paese e non cosa il nostro paese può fare per noi.


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