Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!
La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".
diegod56 50p · 691 settimane fa
forse che quando viene assunto un plurilaureato come collaboratore a contratto in qualche studio ci si fa scrupolo di quanto percepisce un giovane architetto, avvocato, informatico, biologo come media europea?
a questi signori che noi mandiamo a rappresentarci, credo vada corrisposto più o meno lo stipendio di un impiegato di concetto con il contratto dei metalmeccanici, cioè non più di duemiladuecento euro
(che sono tantissimi e un lontano miraggio per la maggior parte degli italiani)
non lo scrivo per demagogia, ne sono proprio convinto, sarebbe una forma di giustizia
il potere comincia a stancare anche i cittadini moderati, anche quelli che non amano il qualunquismo antipolitica, la pentola rischia davvero di scoppiare, speriamo bene
My recent post come funziona (e non funziona) la memoria