Adam Riess, Brian Schmidt, Saul Perlmutter. |
[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]
The galaxies were just like raisins in a rising cake, being pushed apart by the mysterious explosion of space and time themselves.Le galassie sono come uvette in una torta che lievita e che si allontanano tra loro in conseguenza.
Con questa suggestiva metafora descrisse il fenomeno il famoso divulgatore scientifico Dennis Overbye.**
Ecco un altro importante esempio di rivoluzione copernicana.
It seems hard to sneak a look at God's cards. But that He plays dice [...] is something that I cannot believe for a single moment. ***
Ciò che sconvolge è l'effetto di una tale espansione accelerata. Nel corso degli anni - anni in scala cosmica significa miliardi di anni - le galassie, le stelle i pianeti si allontaneranno sempre di più tra di loro. Lo stesso destino, infine, sarà riservato a tutte le particelle: l'universo dunque svanirà nel vuoto.
P.P. [Post Post]
In seguito ad una giusta osservazione di un lettore tengo a chiarire che la mia affermazione "Einstein forse non accettò mai davvero l'idea di un universo in espansione" è da interpretarsi nel seguente modo. Einstein pur avendo operato una rivoluzione copernicana restava intimamente legato ad una fisica tradizionale in altri ambiti: il determinismo e la staticità dell'Universo.
Certo dopo più di un decennio - 15 anni - dalla pubblicazione della relatività generale Einstein - in seguito agli studi di Hubble - ammise la probabilità che la struttura generale dell'universo non fosse statica e considerò un errore l'introduzione della costante cosmologica nelle sue equazioni per ottenere una soluzione statica del modello.
Ma io resto convinto che determinismo e staticità fossero per lui concetti non negoziabili e che avesse dovuto ingoiare il rospo. Questo il senso della mia affermazione.
* Coincidenza singolare: Adam Riess e Saul Perlmutter sono entrambi terzi figli di una famiglia ebrea.
** Dal libro Lonely Hearts of the Cosmos: The Story of the Scientific Quest for the Secret of the Universe, Harper-Collins (1991).
*** Citazione tratta da A Short History of Nearly Everythig di Bill Bryson ( Doubleday, 2003)
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