Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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venerdì 15 ottobre 2010

Berlusconi indagato a Roma per evasione fiscale.

La giustizia: l'unica donna che "resiste" al fascino di Berlusconi?

Certo che questi magistrati sono veramente bislacchi.
Berlusconi indagato a Roma per evasione fiscale
In un'Italia in cui il premier può permettersi tranquillamente: di essere stato iscritto alla P2 e fare falsa testimonianza al riguardo (1990), essere sospettato di aver corrotto dei giudici, dare del coglione a chi non lo vota, avere il suo braccio destro (Dell'Utri) condannato per associazione mafiosa, scorrazzare nel lettone di Putin con delle escort in una sede istituzionale, bestemmiare con una barzelletta contro una deputata dell'opposizione sul suolo di una recente tragedia, ecc., ecc., ecc.; ebbene in quest'Italia, qualcuno può ancora pensare davvero che possa essere minimamente rilevante, agli occhi dell'opinione pubblica berlusconiana (e non solo?) una misera, insulsa, comunissima evasione fiscale (in fondo parliamo di frode fiscale per soli di 10 milioni di euro...)?!

Sono convinto che i magistrati questo non lo pensino.

E sono convinto anche che sanno benissimo che metà degli Italiani li additeranno come "pericolosi eversivi", come "comunisti", come "mentalmente disturbati", "con delle turbe psichiche", "antropologicamente diversi dal resto della razza umana" (Berlusconi, 2003).

E sapete una cosa? Credo che proprio questa loro consapevolezza possa essere la prova provata del fatto che i giudici italiani stanno semplicemente e ancora una volta svolgendo, con professionalità, il loro difficilissimo mestiere.
E lo fanno in un paese che è diventato, ogni giorno di più, un'accozzaglia scomposta di nani e ballerine.

La morale, in definitiva, è sempre quella:
..."resistere; resistere; resistere"...
E voglio chiudere ricordando le parole di due magistrati davvero "diversi", visto che per il nostro paese hanno dato la vita:
Falcone e Borsellino.
Noi tutti abbiamo piena coscienza di quello che facciamo e cosa rischiamo ma lo facciamo per il bene dello Stato”. Giovanni Falcone
Si dice che il politico che ha avuto frequentazioni mafiose, se non viene giudicato colpevole dalla magistratura, è un uomo onestoNo. La magistratura può fare solo accertamenti di carattere giudiziale. Le istituzioni hanno il dovere di estromettere gli uomini politici vicini alla mafia, per essere oneste e apparire tali”. Paolo Borsellino

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1 commenti:

Anonimo ha detto...

Può sopravvivere e non essere sovvertita una città in cui si fa quanto possibile per distruggere le leggi, una città in cui le sentenze non hanno efficacia e possono essere invalidate e annullate da privati cittadini? (Platone)

(Prof. Kien)

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