Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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giovedì 14 ottobre 2010

Santoro: stop di 10 giorni da Masi per Annozero. E' bossing?

Era il 19 maggio scorso: a Libero veggenti... o collusi?!

Michele Santoro ha dichiarato a più riprese, nei mesi scorsi: "contro di noi mobbing".

Caro Michele, per la precisione la fattispecie delle vessazioni, delle limitazioni, dei comportamenti e dei provvedimenti potrebbe configurarsi più che altro come bossing.

Vediamo la definizione (da Wikipedia):
"Il bossing è definibile come una forma di mobbing "dall'alto" (mobbing von oben, nella letteratura in tedesco sull'argomento), ossia attuato non da colleghi di lavoro, bensì da un superiore gerarchico, come ad es. il capufficio, il dirigente, il manager, il direttore tecnico della squadra, l'ufficiale responsabile di un reparto militare o, più in generale, da una direzione aziendale.
Esso è in sostanza una forma di persecuzione attuata attraverso una accorta strategia di vessazioni psicologiche e disciplinari, volta a costringere il dipendente sgradito all'autolicenziamento. La ratio di questa strategia è evidentemente nel vantaggio di potersi liberare di un dipendente o sottoposto, senza dover sottostare alle norme e ai procedimenti spesso lunghi e onerosi previsti dal diritto del lavoro o da accordi sindacali, o semplicemente dalle clausole contrattuali".
Mauro Masi: il Boss.
Riavvolgete la pellicola Masi-Santoro indietro di un paio d'anni (dalla nomina del Direttore Generale, avvenuta il 2 aprile 2009)...

Non vi sembra che il quadro di riferimento sia grosso modo quello di Wikipedia appena letto?

Altra osservazione doverosa: Mentana, nell'edizione delle 20 del  TG di La7, ha affermato che la decisione di Masi potrebbe recare danno all'azienda stessa (essendo il programma molto seguito) e dunque agli azionisti, che potrebbero non gradire.

Prima ancora degli azionisti, tuttavia, mi preoccuperei di qualcun altro: dal momento che a quanto pare lo stop sarà anche contrattuale (mi auguro solo per Santoro), Masi può spiegarci per quale motivo, e in base a quale principio, il provvedimento disciplinare (giusto o sbagliato che sia) debba essere esteso a tutti coloro che lavorano nel programma, anziché riguardare esclusivamente colui il quale avrebbe commesso la violazione contestata?

Ed è proprio questa assurda "estensione della pena" che finisce con l'apparire un chiaro indizio di decisione aziendale pretestuosa e fraudolenta.

Bossing, per l'appunto?

Per inciso: ma se per la Corte Suprema di Cassazione non è configurabile come ingiuria nemmeno la colorita e poco fine espressione "vaffanculo", come può essere considerato disciplinarmente rilevante l'ironico "vaffaunbicchiere"?!

Conclusione: ieri è stata un'altra di quelle pagine nere che non avrei mai voluto commentare.

Colpi di coda del regime morente, viene da dire.

C'è solo da sperare che l'agonia duri davvero poco. Un battito di ciglia.

E che si possa davvero ripartire daccapo, al più presto.

Da un Anno Zero.


N.B. Su Facebook è stato creato un gruppo "SCIOPERO TELEVISIVO PER SANTORO": aderire, please!

[Sull'argomento ho scritto: (1) Santoro, Annozero e i 5 punti di Masi: il giornalismo purgato.
(2) Masi, Santoro, Travaglio e il futuro dell'informazione: tutti pazzi per il contraddittorio?]
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