Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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venerdì 22 ottobre 2010

Minzolini, la diffida dell'Agcom al Tg1 e il gioco delle tre carte.



Attenzione: oggi parliamo di una professione in forte ascesa e dal reddito sicuro: il giornalismo truccato.

Istruzioni.

(1) Prendete un mazzo di diffide Marca Authority. 
(2) Scegliete tre carte simbolicamente significative: ad esempio Governo di bastoni, Maggioranza di spade, Opposizione di coppe.
(3) Fatevi un pubblico (o ereditatene uno dalla gestione precedente)
(4) Lanciate il guanto di sfida dell'imparzialità e dell'equilibrio.
(5) Con le carte fra le mani, disegnate audaci volute e traiettorie ardite, alternando su un tavolo con perizia e sagacia una carta dopo l'altra;
(6) Chiedete di puntare su dove finirà la carta Opposizione.
(7) Raccogliete i frutti delle puntate.
(8) Rammentate ai perdenti che il calcolo delle probabilità esclude di per sé la possibilità che il gioco sia truccato.

Un modello da emulare? Augusto Minzolini, naturalmente.

Alla diffida dell'Authority Agcom, che ha denunciato lo squilibrio nei tempi dedicati dal Tg1 a governo e maggioranza, Menzognini risponde candidamente così: 
"E’ paradossale che vengano utilizzate due diverse società di monitoraggio. La Rai usa l’Osservatorio di Pavia, mentre l’Autorità usa l’Isimm. Secondo l'Osservatorio, i dati sono in linea con la divisione 30% Governo, 30% Maggioranza, 30% Opposizione."

Superbo. Ineguagliabile.

Capito il trucco? Rivediamo al rallenty il movimento delle lettere: t-r-e-n-t-a G-o-v-e-r-n-o , t-r-e-n-t-a- M-a-g-g-i-o-r-a-n-z-a...

Sublime. Sareste mai riusciti a scorgere a colpo d'occhio che le carte Governo-Maggioranza sono identiche?! 

E invece è proprio così! Spacciate per diverse, ma assolutamente uguali! 
Governo, infatti = Pdl+Lega (+ ora Fli); Maggioranza, guarda caso = Pdl+Lega (+ ora Fli).

Risultato: Minzolini parla di una situazione del tutto equilibrata dichiarando lui stesso che il suo Tg1 riserva il 60% del tempo a Berlusconi&Co. e il 30% al resto del mondo!

Nulla di meno di quanto sostenuto dall'Authority, (nonostante l'istituto che monitora i dati sia diverso, come lamentato da Minzolini), che citava i dati divisi per soggetto politico.

Un esempio?

Mese di agosto:
(1) Pdl 25,17% + Lega 7,98% + Futuro e Libertà 9,08% + Premier 5,18 + Governo 12,76%, Totale 60,17%;
(2) dall'altra parte, Pd 11,23%, %, Idv 2,97%, Udc 5,17%, Totale 19,37%.

Chiaro?

Non c'è niente da fare. Oramai sono degli insuperabili professionisti. E per carità, io ne sono convinto, ci vuole anche del talento naturale, e chissà quanto esercizio e quanta abnegazione, nell'esercitare la professione del giornalismo truccato.

In fondo, come ebbe a dire Guy Debord:
Un tempo si cospirava sempre contro un ordine costituito. Oggi, cospirare a suo favore è un mestiere nuovo in grande sviluppo.

Aggiornamento (24 ottobre): qui trovate il seguito della riflessione sulla problematica, con riferimento alle sanzioni attese da Masi.

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P.P. [Post  Post] La frase di Debord, la devo a Daniele Luttazzi.

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