"La ragione è un'isola piccolissima nell'oceano dell'irrazionale" (Immanuel Kant)
Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!
La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".
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Okay, è vero: siamo già, a tutti gli effetti, in campagna elettorale.
Ma le bugie hanno le gambe corte in ogni occasione.
Sia quando si promettono miracoli improbabili, sia quando si negano fatti probabilmente accaduti...
Berlusconi, alla recente festa del PdL di Milano, si era scagliato contro le voci di appalti truccati in Abruzzo al grido di
"si sono inventati la corruzione in quegli appalti"...
Riascoltate le sue parole al riguardo (dal 38° secondo il pezzo incriminato):
E ora ditemi: non sarebbe il caso di farsi spiegare da Berlusconi come mai la notizia principale di ieri è che un rapporto dei Ros sostiene che il coordinatore del PdLDenis Verdini ha mentito sui suoi rapporti con l'imprenditoreRiccardo Fusi, al quale a quanto pare fece ottenere ben quattro appalti per la ricostruzione del post-terremoto aquilano?!
Ora, immaginate per un attimo se a "trattare" questa notizia fosse un Belpietro o un "Feltrusti" (Feltri+Sallusti)...
Titoli (per almeno 20 giorni): Scoppia l'Abruzzo-gate. L'Aquila trema per la seconda volta. Il coordinatore di Berlusconi trucca gli appalti. Chi è il mandante? Berlusconi non poteva non sapere. Si dimetta!
No?
Ma noi non siamo né "Feltrusti", né Belpietro.
E dunque ci accontentiamo di chiedere a gran voce a Berlusconi di cavarsela col minimo sindacale, e cioè (in attesa com'è ovvio, dell'esito delle indagini della Magistratura):
1) di rettificare, dicendosi preoccupato, le parole dette a Milano;
2) di dichiararsi scioccato e scandalizzato per il fatto che un coordinatore del suo partito è accusato di corruzione;
3) di prendere immediati provvedimenti politici per allontanare Denis Verdini dal partito.
Attendiamo con ansia queste scontate azioni del Presidente del Consiglio e, nel frattempo, per ammazzare l'attesa...
... si accettano scommesse.
P.P. [Post Post] Ho inserito al riguardo un contatore in alto a destra, per quantificare l'attesa...
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Denis Verdini, i Carabinieri lo inchiodano. E Berlusconi aveva detto: "no appalti truccati in Abruzzo".
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Denis Verdini, i Carabinieri lo inchiodano. E Berlusconi aveva detto: "no appalti truccati in Abruzzo".