Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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domenica 24 ottobre 2010

Dopo la diffida dell'AgCom a Minzolini, cosa farà il Dg Masi?

Sua Magnificenza, il Megadirettore Generale, Mauro Masi.

Ho scritto altre volte di come ritenga fondamentale il ruolo della "memoria" nell'occuparsi (ognuno come può) di "politica" nel nostro disgraziato e bellissimo paese. 

A prescindere dalle idee di ognuno e dai rispettivi ruoli, sia che siamo osservatori di politica o praticanti, o persino "tifosi", sono fermamente convinto che gli uomini e le situazioni vadano valutati sempre leggendo con attenzione il contesto nel complesso. 
Questo si può fare solamente "unendo i puntini" delle varie circostanze che accadono, non abbassando mai la guardia su quanto è già stato. Ricorrendo, appunto, all'esercizio della memoria.

Ebbene, ripensando alla diffida dell'Agcom nei confronti del "buon" Minzolini su cui ho già scritto, ho ripescato da un cassetto della memoria una dichiarazione del MegaDirettore Generale Mauro Masi, che sono andato a ricercare.

9 settembre scorso: in una lettera di risposta al Presidente della Rai Paolo Garimberti, che si era detto preoccupato del mancato pluralismo del Tg1 di Minzolini, il MegaDirettore Galattico, Prof. Dott. Ing. Lup. Mann, Cav. di Gran. Croc. Mauro Masi dichiarò per iscritto quanto segue:
"Come ho avuto modo di affermare anche pubblicamente in commissione parlamentare di Vigilanza, non condivido la tua preoccupazione di una mancanza di pluralismo da parte del Tg1. Né ho rinvenuto sinora elementi tecnico/fattuali che la dimostrino".

Oggi è il 24 di Ottobre. La diffida dell'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni risale a 3 giorni fa.

A seguito degli elementi tecnico-fattuali registrati dall'Agcom, siamo certi che il MegaDirettore Masi stia studiando febbrilmente i provvedimenti da adottare nei confronti di Minzolini e del Tg1.

Siamo tutti convinti che il MegaDirettore vorrà dare mostra di come una supposta ingiuria personale contro un capo azienda (il "vaffanbicchiere" di Santoro) sia infinitamente meno grave di una sistematica informazione non pluralista perpetrata ai danni dell'intero pubblico televisivo, che si configura pertanto come un tradimento professionale e deontologico verso un'intera nazione.

Una sorta di informazione dopata,  confezionata dal buon Minzolini. 

Ve la immaginate la sanzione nel parallelo sportivo? Radiazione, come minimo.

Cosa deciderà, invece, l'inflessibile Masi? Il rigoroso paladino del rispetto aziendale e, soprattuto, dell'etica del lavoro? 

Uno stop di 10 mesi per Minzolini senza stipendio?!

Attendiamo con ansia.

E nel frattempo: meditate, gente, meditate.

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4 commenti:

Corvo ha detto...

Posto che Masi è alla corte del sultano bauscia, egli farà ciò che occorre per soddisfare le esigenze del capo.
Il governo di centro destra, non è di tipo politico, ma di tipo aziendale, cioé: si fà solo quello che vuole il padrone.
Questo accade con buona pace di tutti. Chi non si è adeguato è già uscito da pdl.

francesco giuseppe ha detto...

nulla, ovviamente. Tuttalpiù telefonerà per consolarlo... tra complici questo avvieneee!!!!

Anonimo ha detto...

qualcosa di convincente Mauro Masi dovrà dire.Non dimentichiamo che può fregiarsi del Premio per il "Miglior Comunicatore professionale dell'anno 1997" da parte del Gruppo Pubblicità Italia (sic!).
Prof. Kien

Anonimo ha detto...

Caro Luigi,
gli epiteti e i titoli che hai attribuito a M. sono tutti giusti tranne Ing. Il nostro infatti è laureato in giurisprudenza. Il titolo di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana gli è stato effettivamente conferito il 27.12.2003 su proposta del Presidente del Consiglio. Quale? Ma Silvio Berlusconi (è solo un caso).
Prof.Woland
.P.S.
Su Wikipedia la data è errata (si parla di 2004).

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