Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 2 ottobre 2010

Attentato Belpietro: per Maroni è colpa della rete.

Maroni pesca l'attentatore: nella rete.

E già: come poteva non essere colpa della rete, la vicenda di Belpietro?
La rete ci risucchierà?

Questa perlomeno è l'idea del Ministro degli Interni Maroni, il quale ha dichiarato che su internet: "si leggono accuse che possono dare a qualche mente malata lo spunto ad agire".


 I nostri politici (specie quelli del centrodestra) non sono affatto nuovi alle crociate contro il web (approfondimento 1, approfondimento 2).


Eppure, in tutta questa vicenda, non senza prima condannare con forza qualsiasi forma di violenza agita o anche solo pensata contro chicchessia, mi chiedo: possibile che a nessuno passi per la testa l'idea che se e quando si semina odio qualche volta accade che si raccoglie odio?

No, perché ieri, ospite della trasmissione Pomeriggio 5 su Canale 5, Belpietro ha dichiarato che lui nella sua carriera non ha mai espresso odio né offeso nessuno.

Certo, perbacco (non se ne abbiano a male i pagani dell'antica Roma devoti a Bacco)!
Ecco qualche prova a suffragio!

Pro Presidente della Camera
Pro magistrati

Pro immigrati.
... Nessun odio, nessuna polemica, nessuna offesa.

Solo fine umorismo. Qualche volta magari, dico magari, giusto un pizzico di attenta, meticolosa, studiata opera di disinformazione.

Che si sa, forse non ammazza nessuno.

Ma tanto bene, caro Maurizio, non fa.

(Aggiornamento del 3 ottobre. Editoriale di Belpietro su Libero: "Non sono le BR. Questi odiano, ma senza ideali". Più conciliante di così...)

[Forse può interessarti: (1)Berlusconi e la barzelletta sugli ebrei. (2) La bestemmia di Berlusconi: in quel video c'è ben di peggio.]


[Sui dubbi relativi alla vicenda dell'attentato: Non leggere questo Blog!: "Attentato" a Maurizio Belpietro: ecco a voi tutte le stranezze del caso.Molto interessante la questione del poliziotto Alessandro M. riferita oggi da Gilioli nel suo blog]
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1 commenti:

Anonimo ha detto...

certo la rete è pericolosa (non quella di protezione, s'intende, che il premier ha costruito pazientemente intorno a sé con le leggi ad personam. Bisogna combattere i cattivi maestri. Attenti a quel che si dice: c'è sempre qualche psicolabile in ascolto pronto a colpire! Pertanto al rogo i film di Zorro, i romanzi come il conte di Montecristo, le fiabe come Cenerentola (chissà quante ragazze potrebbero ribellarsi alla matrigna e pretendere di sposare un principe invece di lavare i piatti!).
A pensarci bene meglio bruciare tutti i libri seguendo il pensiero di Omar ibn al-Khattab (639 d.C.): se il contenuto dei libri si accorda con il libro di Allah (= Berlusconi) sono inutili,se poi son difformi da quello allora non bisogna conservarli.
Prof. Woland

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