Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 8 gennaio 2011

Essenzialità.

Bersani lancia la sfida della "riscossa": "nuova agenda" e "piattaforma essenziale".

Caro Bersani,
tutta condivisibile la sua disamina sui problemi dell'Italia. Un po' verbosa forse, in piena consonanza con la tradizione della sinistra degli ultimi anni, ma comunque condivisibile.

Lo dico con sincerità: mi auguro vivamente che quella piattaforma essenziale, alla quale - come lei ha scritto - sta lavorando il PD per proporla nelle prossime settimane, possa finalmente rappresentare un progetto forte.

Come mi auguro che questa piattaforma, o nuova agenda, lasci intravedere delle risposte concrete alle tre categorie sociali che - con sorpresa, delusione e un pizzico di comprensione - ho appreso essere poco attratte dalle vostre proposte politiche (e nettamente più attratte dalla non-politica del PDL di Berlusconi!), secondo un recente recente sondaggio da voi stessi commissionato:

(1) operai,
(2) disoccupati,
(3) giovani.

Categorie, ne converrà anche lei, essenziali, che per una sinistra moderna è sconcertante, grave e aggiungerei colpevole non riuscire a rappresentare, in un momento così drammatico della storia del nostro paese.

(Grazie ad Alessandro Gilioli su Piovono Rane)


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