Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 11 gennaio 2011

Etichette.


Quei campioni dell'informazione indipendente di Libero ci informano sul loro sito web che:
"Futuro e Libertà sterza con decisione sempre maggiore a sinistra"
Beh, vi dico come la vedo.

Fino a quando una parte consistente di questa Italia continuerà a pensare che una proposta politica come quella di semplificare l'acquisizione della cittadinanza italiana per gli stranieri (in particolar modo quelli nati in Italia da stranieri regolarmente residenti) sia da etichettare tout court come "di sinistra", lo dico forte e chiaro, non potremo mai definirci un  paese realmente moderno e liberale.

Punto.


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