Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 18 gennaio 2011

Figlie di un dio minore.


''Prima, quando è scoppiato il casino, pensavo alla fama, alla carriera. Ora vorrei solo che finisse tutto. Vorrei togliermi l'etichetta che mi hanno messo. Poi mi sposo e penso alla famiglia. Voglio sposarmi, una casa, una famiglia. Voglio tre figli e che tutto quello che sta succedendo in questi giorni finisca presto".

Parlando fra conoscenti e amici, ve lo confesso, continuo ad imbattermi spesso in chi, tra il serio e il faceto,  afferma che le responsabilità delle azioni della minorenne Ruby siano da ascriversi, in massima parte e praticamente d'ufficio, al suo essere "zoccola".

Voglio dirlo chiaramente, scrivendolo qui ed ora, nero su bianco: trovo questo modo di ragionare, oltre che squallido, semplicemente indegno, beceramente maschilista e del tutto privo di una qualsiasi sensibilità umana. 

Non so come la pensiate, voi che mi leggete.

Personalmente, fra le righe della dichiarazione che apre questo post, rilasciata da Ruby ad Oggi, ci leggo tutto il dramma psicologico di un'adolescenza rubata.

E chiunque (e dico chiunque) sia complice, a qualsiasi livello, di questa rapina, merita soltanto due cose: sdegno e riprovazione.


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