 |
Passerella d'onore del fido Carlo per la difesa dell'amico Silvio nel Rubygate |
Riassunto della puntata precedente: Rossella, in qualità di filosofo, riscrive in un colpo moralità e legalità del concetto di minorenne.
E ora: 2a PUNTATA.
Nel faldone della difesa di Berlusconi, contenenti le "investigazioni difensive", vi sono le deposizioni di 28 testimoni.
Uno dei testimoni chiave? Carlo Rossella, per l'appunto, partecipante delle "eleganti cene" di Arcore.
In qualità non già di filosofo, stavolta, ma di Presidente della Medusa Cinematografica (oltre che di ex Direttore di Tg1, Tg5 e Verissimo).
Ecco un passaggio rivelatore tratto dal botta e risposta fra lui e gli avvocati di Berlusconi:
(Legenda: "D." sta per domanda, o per Difesa, se preferite: "R." sempre per Risposta, o per Rossella)
D. «Lei ha mai notato figure femminili che a suo parere all'evidenza potessero essere di età inferiore agli anni 18?».
R. «Mai. Avendo lavorato per anni nel mondo del cinema e della tv credo di avere l'occhio esperto per giudicare l'età delle donne»
Se pure c'erano minorenni, pertanto - il discorso vuole andare a parare qui - non sembravano tali. Parafrasando: "se si dimostrerà che c'è stato sesso, resta il fatto che in quella situazione non sarebbe stato possibile capire che si aveva a che fare con una minorenne" (come se questo potesse annullare il reato!).
Questa è la perizia oculare dell'esperto, il cineasta Rossella, di chiara fama.
Che - va detto - con una logica del tutto surreale
afferma che
quelle cene erano assolutamente "normali",
senza alcuna implicazione di carattere sessuale, ma,
ciononostante, è costretto, inspiegabilmente, a precisare che
a queste cene normali non c'erano minorenni.
La domanda è: se le cene erano senza implicazioni sessuali, che differenza fa se c'erano o non c'erano minorenni?!
. . .
Pardon... Ho detto "minorenni"?
Volevo dire "figure femminili all'evidenza inferiori agli anni 18".
Com'è che non mi entra in testa, accidenti?!
[Se invece avete perso la 1a puntata della trilogia, eccola qua: "
Carlo Rossella: il filosofo"]

Carlo Rossella: il cineasta.
massimo · 740 settimane fa
Nelle dispense universitarie di James Newell, Salford University ( maggio 2005)”Definizioni del concetto di ‘corruzione politica’, a pagina 11 si riporta, come caso di scuola, il caso del parlamentare britannico Keith Vaz che telefona al ministro degli interni per informarsi di una questione a proposito di una richiesta di passaporto di un suo conoscente. Scrive il docente nelle sue dispense : “Mr Vaz insisteva che non avesse fatto niente di illecito al riguardo dei passaporti, dicendo che riceveva numerose richieste di aiuto da parte dei cittadini. E’ certamente vero che fa parte dei normali doveri di un parlamentare intercedere presso l’amministrazione pubblica a favore di un cittadino quando gli viene chiesto, per la rettifica di errori, per sveltire procedure burocratiche eccessivamente lente ecc. ecc. Quello che è assolutamente anormale, o meglio assolutamente illecito, almeno dal punto di vista etico, è che i parlamentari
cerchino di ottenere un trattamento speciale per i cittadini che gli chiedono aiuto. In tal caso, i parlamentari mettono a repentaglio il principio del uguaglianza della legge per tutti, o in altre parole, mettono a repentaglio il principio che le regole e le procedure devono essere applicate a tutti i cittadini indistintamente, a prescindere da distinzioni non pertinenti come differenze nelle loro condizioni finanziarie.”
Naturalmente il parlamentare si dimise.
Marziani loro o noi?