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Da un continente all'altro il sexygate di Berlusconi imperversa. Ovunque. |
E' vero, rimane quel 31% di, come dire, "fiduciosi".
Ebbene, lungi da me l'idea di convincere "gli stakanovisti dell'illusione" (o dell' "illusionismo"!) che sarebbe cosa buona e giusta che Berlusconi si dimettesse.
E tuttavia è forse il caso di riflettere rapidamente - per chi non l'avesse già fatto - sul contraccolpo che questa vicenda sta avendo all'estero sull'immagine del nostro paese.
Per la serie dunque "un conto è immaginarlo, un altro è vederlo con i propri occhi", sono andato girellando qua e là per la rete a caccia di impressioni altrui, che non fossero quelle note della stampa americana o europea.
E mi sono impressionato. Ecco perché:
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Australia |
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Angola |
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Kenya |
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Ecuador |
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Guatemala |
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Cina |
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Venezuela |
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Messico |
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Costa Rica |
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Giappone |
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Colombia |
Ovviamente potrei continuare. Invece mi fermo qui.
Non so a voi, ma a me nasce spontaneo un quesito: con quale faccia Berlusconi si presenterà al prossimo consesso internazionale?
Perché la sensazione è che la faccia, oramai, per sua e nostra disgrazia, l'abbia persa ovunque.
In tutte le lingue del mondo.

In tutte le lingue del mondo.