Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 22 gennaio 2011

I nuovi apostoli.


Dopo l'ultima cena (con festino), lettera dei nuovi apostoli ai cattolici italiani

Dopo l'intervento del Card. Bertone e, soprattutto, dopo le parole del Papa di ieri, che hanno naturalmente fatto pensare ad un riferimento - più o meno implicito - al Rubygate, qualcuno ha creduto di poter aggiungere qualcosa.

Dopo che la somma autorità in materia spirituale si era pronunciata, qualcuno ha ritenuto di poter chiarire meglio, di poter indicare la via in modo più efficace, di potersi ergere a guida pastorale più autorevole.

Chi ha osato tanto? Quali i volti e i nomi degli intrepidi, nuovi apostoli?! Alti prelati? Cardinali? Vescovi? Teologi?

No. Politici.

Dell'UdC, magari? 

No. Del PdL.

Eccoli, volti e nomi.

Maurizio Lupi
Gaetano Quagliariello

Roberto Formigoni

Raffaele Calabrò
Maurizio Sacconi

Eugenia Roccella




Mario Mauro
Alfredo Mantovano



Maurizio Gasparri


Questi i nuovi apostoli, firmatari della epistola ai cattolici italiani.

Il nucleo centrale della lettera?

Il richiamo alla vera morale e non al moralismo di questi giorni che, testuali parole, "nulla ha a che fare con quella imitatio Christi a cui la Chiesa ci invita".

Chiaro? Imitatio Christi, imitazione di Gesù.

Di cui il seguace più scrupoloso e puntuale appare, agli occhi di tutti, in questi giorni - inutile dirlo -  il santissimo e reverendissimo Silvio Berlusconi.

Dico solo una cosa. 
Se davvero Dio esiste, cari apostoli della nuova morale, io, fossi in voi, in vista del Giudizio Universale, un po', anche soltanto un po', comincerei a preoccuparmi.

Poi, sapete com'è, fate vobis.


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