[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]
Se leggiamo
The Guardian o il
New York Times di maggio, scopriamo che per entrambi i giornali i "giovani" di età compresa tra i 25 - 45 anni, nella stragrande maggioranza dei casi, dovranno accontentarsi di una casa in affitto.
Nasce la rent generation.
Si tratta di una generazione che non potrà mai più acquistare una casa, non disponendo di capitali adeguati, né di un reddito sufficiente; spesso neppure di un posto sicuro.
I nostri figli dunque - ovviamente il fenomeno riguarda non solo la Gran Bretagna e gli Stati Uniti ma anche l'Italia - vivranno in affitto, spesso coabitando (
cohousing è il termine tecnico e già proliferano
siti che offrono sul
web questa soluzione).
In Italia secondo una recente
indagine,
7 milioni di giovani - di età compresa tra i 18 e i 34 anni - vivono ancora in famiglia. Il 60% di di questi
"
bamboccioni" in realtà hanno il solo torto di non guadagnare più di
mille euro al mese.
Con questa cifra, in molte città italiane si paga appena il fitto.
Uno studio dell'Università Cattolica di Milano prevede che nei prossimi anni almeno 15 milioni di famiglie potranno fregiarsi del bel titolo di "milleuristi".
Non c'è da stare allegri, se pensiamo che anche la pensione, al giorno d'oggi, appare un miraggio.
E allora forse possiamo capire perché
un grande vecchio come
Stéphane Hessel (93 anni!) ha scritto, rivolto ai giovani, il famoso libriccino intitolato
Indignez-vous ! (
Pour une insurrection pacifique)*.
Indignatevi!
Ma l'indignazione non basta e quindi Stéphane Hessel ha scritto, a completamento del primo, un altro piccolo ma significativo libro: Engagez-vous!**
Impegnatevi!
Miei giovani amici, pacificamente, ma con tutta la determinazione possibile, cercate, senza tregua, di riappropriarvi di ciò che vi spetta: il vostro futuro.
P.P. (Post Post)
A quanto pare i più giovani sono gli anziani. Un altro vegliardo Massimo Ottolenghi classe 1915, avvocato, magistrato, partigiano, nel recente
Ribellarsi è giusto invita i giovani a svegliarsi:
«il vostro futuro dipende da voi, perciò potete e dovete pretenderlo nuovo, pulito, libero, senza compromessi, senza scorie, depurato dagli errori di chi vi ha preceduto. Provate a pensare il futuro a vostra immagine, non secondo quella dei vostri padri che sono schiacciati sul presente e incapaci di andare oltre questo fango».
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* Indignatevi, Add editore, 2011.
** Impegnatevi, Salani editore 2011.
[Si ringrazia Umberto Verdirosi per il consenso alla riproduzione della sua opera]

Una generazione in affitto.
diegod56 50p · 721 settimane fa
hai dipinto una realtà rosea, secondo me
chi non ha un impiego statale sicuro, oggi come oggi se la passa malissimo, nella maggior parte dei casi
credo anch'io che i giovani debbano ribellarsi, ma ci vorrebbe, tanto per cominciare, di sentire qualcuno che afferrma la necessità di un salario sociale garantito
oggi come oggi, l'equazione un lavoro - un reddito, non può funzionare perchè il guadagno non stà più in chi lavora, sia esso operaio, artigiano, commerciante, ma rimane essenzialmente legato a rendite di posizione (siano esse burocratiche o finanziarie); quindi, il reddito va redistribuito direttamente, come forma di diritto umanoe sociale, prendendo i soldi dove ci sono, è inutile girarci intorno
ma questo, è chiaro, significa che lo scontro sociale purtroppo sarà durissimo negli anni a venire, speriamo che non si sparga sangue, ma io non sono ottimista
Prof_Woland 59p · 721 settimane fa
sono d'accordo ma sono assolutamente convinto che solo i giovani possano operare una (mi auguro pacifica) rivoluzione. Dall'establishment non possiamo aspettarci un bel nulla.
Grazie.
W
uniroma.tv · 721 settimane fa
Dato il tema del tuo blog, forse può interessarti il nostro servizio sulla "Generazione in affitto",
definizione coniata della stampa inglese in riferimento agli under 35.
Siamo andatia sentire l'opinione dei giovani italiani.
http://www.uniroma.tv/?id=18976
Ciao, a presto!