Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 7 giugno 2011

Libero e il taglio delle tasse: sì, no, forse...

Abbiate pazienza se dedico a Libero il secondo post consecutivo.

E' che mi pareva interessante inquadrare, una volta di più, con chi abbiamo a che fare, giornalisticamente parlando.

Due giorni fa, domenica 5 giugno

E' scoop da prima pagina: Berlusconi e Tremonti hanno già siglato l'accordo: taglieranno le tasse.

Franco Bechis sforna un editoriale raggiante, scendendo addirittura nei dettagli dei singoli provvedimenti che renderanno meno leggere le tasche degli italiani.

Guardate qua:

[Cliccare per ingrandire la foto]

Ed ecco la prima pagina di oggi, 7 giugno, all'indomani del vertice di Arcore tra Berlusconi-Bossi-Tremonti:



"Sul fronte tasse, se ne riparlerà nel 2012".

Insisto: delle due l'una, cari amici di Libero.

O cambiate informatori.

O cambiate mestiere.

Tertium non datur.


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