[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]
In estate, lo sappiamo, le notizie languono ed allora ecco i giornalisti scatenarsi nell'inventarne di appassionanti: allarme per il caldo torrido, invasione di zanzare tigre, meduse killer e così via.
Ma che si unissero al coro pure i miei colleghi matematici, questo proprio non lo pensavo.
Lo scorso 28 giugno con grande enfasi, soprattutto nel mondo anglosassone, è stato rilanciata la festa del tau.
Già perché il 28 giugno è il Tau Day.
Con la lettera greca τ si è proposto di indicare il doppio di π (pi greco), il celebre numero irrazionale e trascendente che abbiamo conosciuto fin dalle elementari e che si è soliti approssimare con 3,14.
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puntini puntini, naturalmente |
Dico approssimare perché essendo π, come s'è già detto, irrazionale, non si può esprimere con un numero finito di decimali.
Perché il 28 giugno è il Tau Day? Perché il 28-6 negli USA e nel Regno Unito diventa 6-28: il doppio, appunto, del famoso 3,14 (naturalmente il pi greco si festeggerà il 14 marzo).
Ebbene dei matematici buontemponi - Kevin Houston dell'Università di Leeds è uno di questi - sostengono che si avrebbe un gran guadagno per tutti (studenti in prima fila) usando il
τ invece del
π (credo che la storia sia nata dall'articolo di Bob Palais "
π is wrong").
Non starò a raccontarvi altro perché anche i profani credo si rendano conto che si tratta di una idea pazzerella (anche se sostenuta con articoli seri come
The Tau Manifesto).
Quel che mi preme qui ricordare è una delle leggi generali sulla stupidità che
Carlo Maria Cipolla (storico ed economista, professore a Pisa e poi a all'Università di Berkely in California) ha enunciato nello spassoso libriccino
The Basic Laws of Human Stupidity (The Mad Millers, 1976) poi edito anche in Italia col titolo
Allegro ma non troppo (Il Mulino, 1988):
"La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona".
Ciò implica che anche un premio Nobel può essere stupido e che il numero degli stupidi, in qualunque insieme, è pressoché costante.
Sia detto "allegramente ma non troppo" e con tutto il rispetto.

Goodbye buon vecchio pi greco arriva il tau.
diegod56 50p · 718 settimane fa
i numeri non esistono, sono presenti solo nella testa dei matematici, anche se, a volte, la realtà somiglia ai numeri;
lo chiesi a un giovane matematico di torino se la matematica esiste o è solo nella testa dei matematici, e lui mi rispose con cortesia, gentilezza, ma sostanzialmente lasciando sospesa la risposta (o forse io non l’ho capita, che è anche più probabile)
siccome i concetti matematici astratti sono solo umani, tipo lo zero, il concetto di infinito e la nozione di infinità numerabile, allora è palese che la matematica è solo nella testa degli uomini, in modo elementare, e in modo molto sviluppato, nei matematici
ovviamente le mie son stupidaggini da ignorante, prof. w., non le consideri neppure che non lo meritano
Prof_Woland 59p · 718 settimane fa
Mi dica: cos'è la realtà per lei? comunque nulla esiste se non nella testa degli uomini. In questo i numeri non fanno affatto eccezione. Lei ha perfettamente ragione.
W
diegod56 50p · 718 settimane fa
se io dico «passando per il cortile ho pestato la coda al gatto», la sensazione che dà questa frase non è la stessa se dico «passando per il cortile ho visto volare un ippogrifo»
cos’hanno di diverso il gatto e l’ippogrifo? l’ippogrifo è una bella invenzione di qualche arcaico poeta, il gatto invece è una delle tante forme in cui la vita si è adattata nel corso di milioni di anni
quindi per me è realtà tutto ciò che non è invenzione «puramente» umana, anche se ogni concetto, come quello di gatto ad esempio, è ovviamente un’astrazione (di cui però son capaci anche i topi, che infatti scappano)
certo, è difficile avere un perimetro esatto, giacchè tutto non è che quello che il nostro cervello, nel flusso immenso di stimoli che gli arrivano, decide di «ritagliare» dallo sfondo indistinto delle sensazioni
la matematica, è un gatto o un ippogrifo? credo più un ippogrifo, e per questo è molto bella, perchè squisitamente prodotta dalla mirabile corteccia celebrale, così come accade per la musica e le altre arti, che partono da materiali reali ma poi sono un mirabile umano assemblaggio creativo
questo quel che mi sovviene così alla buona grande prof. w., ma di certo non ambisco esser preso sul serio