Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 11 giugno 2011

Lettera al Senatore Castelli: votare al referendum è dovere civico.


[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]


Senatore Castelli,

desidero esprimere la mia indignazione per il suo comportamento nella trasmissione Annozero di giovedì sera.

Trovo, infatti, inaccettabile che un membro del Governo inviti i cittadini a non votare al referendum: si tratta di una condotta che contrasta con il dettato costituzionale.
L’articolo 48 della Costituzione, a proposito del voto, dice chiaramente:
 “il suo esercizio è dovere civico” 
E, aggiungerei, è parte di quel dovere inderogabile di solidarietà politica di cui parla l’articolo 2.

La Costituzione, che durante la trasmissione Lei ha più volte detto di volere rispettare, recita:
"i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge". (art. 54).
Lei, senatore, è un vice ministro della Repubblica.

Dunque quel giuramento l'ha prestato: come ho già avuto modo di dire al Ministro Maroni, abbia la compiacenza di onorarlo e si comporti di conseguenza.

                                                                  Prof. Woland

P.P. [Post Post] Circa 400 anni fa - si parva licet componere magnis - Galileo Galilei, padre della scienza moderna, scriveva da Firenze, come me oggi, una lettera ad un Castelli, il monaco Benedetto Castelli, grande matematico e fisico (suoi allievi furono Bonaventura Cavalieri e Evangelista Torricelli). Nella lettera difendeva le sue teorie dall'accusa di essere esse in contrasto con le Sacre Scritture.
Le analogie finiscono qua: io sono un modesto fisico e Castelli non è uno scienziato illuminato.
Per di più, tocca al fisico, ora, difendere le Sacre Scritture (la Costituzione).
C'è solo da sperare, in virtù del principio di simmetria, che il Senatore Castelli possa diventare un ministro illuminato.


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