Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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mercoledì 1 giugno 2011

Minzolini, le dimissioni di Silvio e il ticket per il Colle.



Passata la sbornia elettorale del 2° turno, diciamolo subito: abbiamo ancora parecchia strada da fare.

Solo un esempio.

Ieri, 31 maggio, a un giorno dalla disfatta berlusconiana sancita dalle amministrative, Giuseppe Cruciani (Radio 24, La Zanzara) ha intervistato il Direttore del TG1, Augusto "Menzognini".

Due le perle.

1. Il Premier non deve dimettersi, sostiene il Menzo.
Però "Berlusconi ha indetto una sorta di referendum su se stesso", gli ricorda Cruciani.
Risposta del Direttore: "I discorsi non vanno mai fatti sulle parole che vengono dette: perché uno può dire questo perché può essere anche una strategia elettorale..."

Questo era l'antipasto. Il bello viene adesso.

2. Cruciani chiede "ci sarà Berlusconi nel 2013 se si dovesse votare nel 2013"?
Risponde il Menzo: "Quello che può avvenire nel 2013 è che tu hai 2 obiettivi, due ruoli possibili che coincidono nello stesso anno: presidenza del Consiglio e presidenza della Repubblica
Cruciani interviene: "Cioè Berlusconi può ancora puntare al Quirinale?"
Il Menzo risponde così: "Io penso che al Quirinale ci vai anche lì coi voti che hai in Parlamento". 
Cruciani interviene di nuovo: "Dopo tutto quello che è successo ancora può puntare al Quirinale secondo te? Cioè gli scandali, ecc."
Il Menzo ridefinisce la nozione di scandalo: "Mah, io parto da un presupposto: gli scandali sono le cose che tu hai visto sui giornali, poi devi vedere come finiscono i processi". 
Cruciani insiste: "Quindi può ancora puntare sul Quirinale?" 
Il Menzo chiosa così: "lì tu puoi creare una condizione per cui è un ticket..."

Non so a che mezzo alludesse Menzognini nominando questo ticket che dovrebbe traghettare Silvio verso il Quirinale.

Torno solo a ripetere: mi sembra evidente che abbiamo ancora molta strada da fare.

A piedi, naturalmente, e senza biglietto.

Hai visto mai prendessimo il mezzo sbagliato...

[Ecco l'audio dell'intervista con i passaggi chiave citati (2 min. e 48 sec.)]




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