Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.
Link per iscriversi ai feed: http://feeds.feedburner.com/repubblica/KUea

giovedì 23 settembre 2010

Disoccupazione giovanile, è record italiano: il governo del fare colpisce ancora.

Disoccupati in aumento vertiginoso fra i giovani.

Il nostro splendido paese è in piena ripresa e naviga vento in poppa verso un radioso futuro in uscita dal tunnel della crisi mondiale.

Grazie, naturalmente, al nostro mitico condottiero Silvio Napolesconi. 

Difatti, puntualmente, l'Istat dà oggi il giubilante annuncio del nuovo miracolo italiano: la disoccupazione giovanile al 27.9%.

Il dato più alto nel nostro paese dal 1999.

Non resta altro che prendere atto dei dati ed essere orgogliosi degli eccellenti risultati del nostro governo, il governo del fare, il governo delle leggi ad populum.

Il gioco mediatico a confondere le carte, naturalmente, è già iniziato. Il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi commenta così i dati Istat: la situazione "rimane certamente preoccupante, ma sarebbe colpevole non riconoscere il dato oggettivo di un differenziale positivo con l'Europa e di una tendenza negativa sostanzialmente fermatasi".
Chiaro, no? In sostanza: a parte il fatto che i nostri giovani stanno sempre peggio e vedono sempre meno futuro davanti a sé, è tutto ok.

Fatto sta che sapete qual era il dato di giugno 2010 nella zona euro relativo alla disoccupazione giovanile? 19,6%. Fate voi.
Il Barone della Informazione Veritiera: Von Veltr.

Ho la vaga sensazione che potremmo assistere, presto o tardi, al tentativo di tacciare l'Istat di essere un noto istituto vetero-comunista, sfascista e disfattista.

Del resto la campagna verità era già iniziata a luglio 2010.

Il Giornale, 31 luglio scorso 2010: La disoccupazione in Italia non esiste.

Meditate, gente, meditate.


Share/Bookmark

Se ti è piaciuto l'articolo, puoi iscriverti ai post per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...