Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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domenica 19 settembre 2010

Micciché lascia il Pdl e fonda il nuovo Partito del Popolo Siciliano: cosa c'è dietro?

Micciché-Berlusconi: è strappo. Ma cosa c'è sotto?

Gianfranco Micciché rompe col PdL e fonda il Partito del Popolo Siciliano.

L'intento personale potrebbe sembrare scontato: "vediamo se riesco a sfruttare l'onda lunga del berlusconismo in Sicilia, diventando, da palermitano doc, il nuovo Silvio siciliano, nonché il Bossi del Sud."

Potrebbe essere. Ma prima di approfondire meglio questo punto: ricordate chi è Micciché?

Micciché è quello che dopo una parentesi di blando attivismo in Lotta continua (!!!), diventa negli anni '80 dirigente in Publitalia grazie a quel galantuomo di Marcello Dell'Utri (fior fiore di raccomandazione, dunque).

Micciché è quello che nell'88, sospettato di essere spacciatore di cocaina, dichiara: "non spaccio, sono solo assuntore di cocaina". Sospiro di sollievo. E noi, giustizialisti, che già lo avevamo visto come un poco di buono.

E', ancora, quello che nel 2002, secondo un'informativa dei Carabinieri (con tanto di video e intercettazioni), si faceva recapitare cocaina direttamente in ufficio al Ministero, quando era Vice Ministro del dicastero delle Economie e delle Finanze (con delega allo sviluppo).

Ed è quello che due mesi fa, il 18 luglio, scriveva nel suo blog ("Sud"): "Due monumenti: questo sono Falcone e Borsellino. Lo sono non perchè immortalati in statue, targhe, alberi e foto celeberrime; lo sono nel senso più stretto della parola, sono un costante ammonimento alla memoria".

Questo nel 2010. Nel 2007, da presidente dell'Assemblea regionale siciliana, si era espresso così sulla targa commemorativa dell'Aeroporto di Palermo intitolato appunto a Falcone e Borsellino: "che immagine negativa trasmettiamo subito col nome dell'aeroporto"! Poi l'opinione pubblica insorse e, ovviamente, dovette ritrattare.

E’ quello, infine, che in un'intervista al Corriere della Sera, qualche giorno fa, ha dichiarato: "[in Sicilia] la situazione criminale è cambiata e l’ultimo omicidio di mafia è avvenuto alcuni anni fa. La mafia nel tempo ha lasciato la Sicilia [tanto per curiosità: e dov'è andata?!]. Oggi la sento molto ma molto meno presente rispetto agli anni Novanta. Oggi è possibile un improvviso sviluppo della regione, anche perché pressione mafiosa non ce n’è". Sempre il 18 luglio, nello stesso post citato prima, scriveva al riguardo: "è così, in fin dei conti, che abbiamo quasi del tutto sconfitto la mafia".

La mafia insomma non esiste (più). Parola di Micciché.

Che al suo palmarès aggiunge i dati parlamentari registrati da OpenPolis.

Presenze: 1, 04% (media parlamentare 76,09%);
Assenze: 20, 55 (media parlamentare 15,24%);
Missioni: 96,77% (media parlamentare 8,67%).
Indice di attività parlamentare (da 0 a 10): 0,00 !!!
Classifica relativa all'attività parlamentare: 626° su 630.

Questo è Micciché, fondatore del PPS, Partito del Popolo Siciliano.

Ci sono due modi per interpretare tutta questa vicenda.

Modo nr.1: la barca berlusconiana comincia a fare acqua da più parti: il si salvi chi può è cominciato. Dopo Fini, Micciché. Ognuno con i suoi mezzi e le sue speranze.

Se fosse così, tuttavia, come si spiegherebbe il silenzio di Berlusconi?

Ecco allora l'interpretazione nr.2: Silvio tenta di capire come restare a galla. E costruisce un'operazione Sicilia che si sgancia apparentemente da un Berlusconi in declino, per rafforzarlo dall'esterno, tentando di creare una Lega Siciliana la più ampia possibile.
Dell'Utri mostra il libro dell'Apocalisse. Secondo Marcello.

La vedete, in calce all'operazione, la firma con le iniziali MD?

Sta per Marcello Dell'Utri, l'inventore del brevetto Forza Italia.

Per fortuna la mafia oramai non c'è più, in Sicilia.

Altrimenti c'era da preoccuparsi.

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