Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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venerdì 11 novembre 2011

La mossa del diavolo.


Ultimissime da Libero.

Berlusconi e i suoi starebbero pensando ad una mossa a sopresa:


Angelino Alfano for President, dunque (o anche Lamberto Dini, dicono i rumors).

Obiettivo esplicito: ricompattare il Pdl dilaniato, facendo rientrare dalla finestra la Lega (che si era già dichiarata favorevole ad una simile ipotesi).

Obiettivo tacito: disorientare il Presidente Napolitano, che avrebbe davanti a sé una proposta che salvaguarda la maggioranza espressa dagli elettori nel 2008 (la parola d'ordine del centrodestra in queste ore è proprio questa del resto: "se non si ha la maggioranza che gli italiani hanno scelto si deve andare al voto") e dunque potrebbe trovarsi in difficoltà nell'indicare una soluzione alternativa - per quanto autorevole - come quella di Monti, che necessita delle cosiddette "larghe intese" e dunque di una maggioranza diversa da quella uscita dalle urne.

Se davvero Pdl e Lega convergerranno su questo piano, specie dopo le rassicuranti notizie che giungono dai mercati da due giorni a questa parte, sarà l'ennesima dimostrazione che l'unico interesse di questo centrodestra è quello di rimanere - nient'affatto saldamente - al timone della nave che affonda.
Costi quel che costi.

Così: tanto per chiudere in bellezza 17 anni di intossicamento quotidiano, perpetrato ai danni del tessuto sociale, politico ed economico del nostro paese.

In cauda venenum, dicevano nella Roma antica.

Speriamo bene.


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