Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 12 novembre 2011

I minimi termini del Caimano.


Libero ci rivela il pensiero di Silvio Berlusconi in queste ore.

In poche parole: si dimette, pardon 'promette' di dimettersi, e se si profila all'orizzonte un'alternativa grida al "golpe".

Sia ben chiaro, giusto per essere precisi dal punto di vista lessicale e concettuale: questa è l'ennesima dimostrazione dello scollamento dalla realtà del Caimano dimissionario.

Da Wikipedia (voce 'colpo di stato', grassetto mio): 
"un atto violento, o comunque illegale, posto in essere da un potere dello Stato, diretto a provocare un cambiamento di regime. [...]
Tre sono gli elementi essenziali di un colpo di Stato:
1. L'atto illegale secondo le norme del regime vigente, che lo distingue dai mutamenti di regime ottenuti con mezzi leciti;
2. A porlo in essere sono forze interne al regime;
3. Lo scopo, consistente nel cambiare il regime: chi pone in essere un colpo di Stato può non avere come obiettivo l'occupazione del potere [...] Questo lo distingue dalla congiura di palazzo, dove con l'atto violento si punta a cambiare le persone che governano ma non il regime".
E questo è quanto.

E perdonerete lo stile didascalico, ma deve essersi riaccesa in me la speranza che, dalle prossime ore, nei prossimi giorni, si possa finalmente tornare davvero a parlare di politica con la 'p' maiuscola e magari fare finalmente un po' di pulizia.

A cominciare dai termini e dalle dichiarazioni, perché no.

Il resto, forse, a poco a poco, verrà da sé.


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