Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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domenica 13 novembre 2011

Silvio: no alla resa. Dei conti.

Saranno i contraccolpi di questo week-end storico, ma al Giornale non hanno propriamente fatto un favore a Berlusconi nel commentare il video registrato dal Presidente dimissionario per tentare di salvare quello che resta della sua immagine mediatica.

Non tanto per il titolo:


Quanto per la foto a corredo dell'articolo. 
Questa foto:


Mai come in questa immagine Berlusconi appare vecchio, appannato, debole, provato.

Non ha certo l'aria di uno che non si arrende, insomma.

Ma del resto Berlusconi stesso si era lanciato in un'inconsapevole quanto gigantesca contraddizione in termini quando nel suo discorso, rilanciando il suo impegno "raddoppiato", aveva detto:
"Non mi arrenderò finché non saremo riusciti a liberare il Paese dalle incrostazioni ideologiche e corporative".
Curiosa la metafora, non vi pare?

Specie se si pensa che una delle più grandi incrostazioni ideologiche e corporative della storia del nostro paese - dalla P2 alla P4 - si è staccata dall'intonaco del Palazzo giusto sabato sera.

Con le dimissioni di Sua Emittenza, naturalmente.


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Commenti (5)

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Incrostazione... mi piace l'immagine. Purtroppo le incrostazioni staccandosi lasciano segni profondi e occorrerà una lunga opera di restauro. Non basta il suo tramonto se non si riesce a ricostruire un senso civico, una cultura nuova.
Il vero problema non è lui al governo ma chi votandolo lo ha fatto governare. sono molte le persone che sento dire che ha fatto bene a non farsi processare, a portarsi in camera belle ragazzine, a...
In troppi vorrebbero non dover mai rendere conto delle proprie azioni volte solo al tornaconto.

Vent'anni per demolire, temo di molti più per ricostruire. Sempre che ce ne siano le condizioni.
My recent post APPETITOSI ALIENI: Valle del Conca 2
2 risposta · attivo 698 settimane fa
Benvenuta cara Vera.

Condivido le tue preoccupazioni e i tempi di recupero per la ricostruzione morale di questo paese.
Tuttavia, per citare il monologo del grande Roberto Benigni a Bruxelles, il nostro paese è caduto mille volte e sempre si è rialzato. Dovrà farlo anche stavolta.
Speriamo solo di cominciare al più presto.

LB
Cara Vera, sono d'accordo con lei: l'imbarbarimento del costume, del linguaggio, dell'etica pubblica e privata che il berlusconismo ha provocato - non incontrando per la verità grandi resistenze - richiederà un gran numero di anni, sempre che il processo sia reversibile.
P.S.
Vedo che Luigi è più ottimista di me.
Già, sempre che il processo sia reversibile...
Temo che persone come Licio Gelli abbiano ormai esaurito le scorte di champagne a forza di brindare.
Ma... Non aveva forse il cavallere anche lui una certa tessera? ...Ricordo male? ;)
1 risposta · attivo 698 settimane fa
Ricordi benissimo, purtroppo.
E lo stesso Gelli qualche tempo fa sostenne che il programma di Berlusconi era mutuato dal suo Piano di rinascita democratica (http://www.disinformazione.it/liciogelli.htm).
E se lo dice lui... o.0

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