Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.

La Città Invisibile si è trasferita su l'Espresso. Clicca sull'immagine per raggiungere il blog.
Link per iscriversi ai feed: http://feeds.feedburner.com/repubblica/KUea

mercoledì 2 novembre 2011

Te piace o' presepe? No, nun me piace!


No dico: rendiamoci conto che nel giro di 24 ore sta accadendo praticamente di tutto.

Nell'Italia a rischio default, un parlamentare del Pdl, Roberto Antonione, ha detto ieri ai microfoni della Zanzara, su Radio 24, che in settimana lascerà il partito per il Gruppo Misto e che non darà più la fiducia a questo governo.

Ma la notizia più incredibile è che Maurizio Paniz ha dichiarato oggi in un'intervista che Berlusconi ha sbagliato a "portare una commistione fra pubblico e privato"(e ha aggiunto che vorrebbe un governo guidato da Letta o Schifani).

Sì, Maurizio Paniz, proprio lui: il relatore della legge sul processo breve.

E per di più l'avvocato deputato che difese in Parlamento, a spada tratta, Berlusconi sostenendo che il Premier, quando telefonò alla questura per far liberare Ruby, credeva davvero che la giovane fosse la nipote di Mubarak (... e 314 deputati votarono questa decostruzione dei fatti).

A questo punto potrebbe essere interessante chiedere all'Onorevole Paniz se in quell'occasione parlasse da avvocato o da deputato.

Perché capirete bene che, essendo sia l'uno che l'altro, la commistione fra pubblico e privato dovrebbe valere anche per lui.

Come si suol dire: il bue che dice cornuto all'asino...

Mentre il presepe, oramai, perde un pezzo dietro l'altro.

Update 1

... E anche alcuni responsabili, a quanto pare, sarebbero pronti alla fuga.
Questione di cellule, commentavo qualche giorno fa...

Update 2


E il Corriere pubblica una lettera a Berlusconi di 6 frondisti del Pdl che lanciano l'ultimatum: tra questi, il fedelissimo Giorgio Stracquadanio...


Share/Bookmark

Se ti è piaciuto l'articolo, puoi iscriverti ai post per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...