Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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lunedì 28 novembre 2011

Risvegli.

Lo so che vi fidate.

E tuttavia mi sembrava giusto documentarlo.

Così ho deciso di riportare qualche prima pagina degli amici del Giornale - solo da agosto in poi - da quando cioè la crisi si è palesata in tutta la sua veemenza non lasciando più adito a dubbi (i giorni in cui si cominciò a parlare della "tassa di solidarietà" per far quadrare i conti impazziti, ricordate?!).

Dal 12 agosto all'8 settembre:
[Cliccare per ingrandire: da destra a sinistra a partire dal basso]
Dal 9 settembre al 5 ottobre:
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Dal 6 ottobre al 1 novembre:
[Cliccare per ingrandire: da destra a sinistra a partire dal basso]

In estrema sintesi: non un titolo sulla gravità della crisi italiana.

Non un'apertura sul tonfo delle borse - Milano in testa - nella drammatica settimana che ha portato alle dimissioni di Berlusconi, dal 3 al 10 novembre (il primo timido accenno è un editoriale di Feltri del 10 novembre, all'indomani - guarda caso - dell'annuncio delle dimissioni del Premier):
[Cliccare per ingrandire: da destra a sinistra]
Oggi, improvvisamente, inaspettatamente, il risveglio:


Una sola parola: inimitabili.

Specie se si considera che la notizia del giorno, oggi, è stata la seguente:


Notizia, evidentemente, di secondo piano per il quotidiano della famiglia Berlusconi.

[Le prime pagine del Giornale sono tratte dal sito Funize]


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