Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 8 novembre 2011

Una fine ingloriosa.


[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]


Nel mio post Il circolo vizioso avevo raccontato come secondo la teoria del Prof. Nassim Nicholas Taleb accada spesso che, per effetto di fortunati eventi, un uomo possa raggiungere altissimi livelli tramite un circolo virtuoso che si autoalimenta.

Quando però questo circolo si spezza allora inizia un circolo vizioso caratterizzato da errori ripetuti che chiamano altri errori senza soluzione di continuità.

Avevo scritto in quell'occasione che per il nostro Premier era cominciata la caduta e avevo espresso la speranza che, per il suo bene e per il nostro, se ne rendesse al più presto conto e rassegnasse le dimissioni.

Sei mesi sono passati da quell'auspicio e Silvio Berlusconi ha disceso quasi tutti  i gradini della ripida scala  senza nessun accenno di resipiscenza. Purtroppo il paese lo ha accompagnato nella sua discesa.

Assisteremo ad una fine ingloriosa e certo non potremo gioirne sia perché non amiamo gioire delle altrui disgrazie sia perché l'Italia intera paga e pagherà per questa drammatica vicenda.

Archiviato il fenomeno Berlusconi spero che gli italiani non dimentichino quanti tra giornalisti, politici, commentatori, intellettuali hanno finto di non vedere, per puro calcolo ed interesse, il baratro nel quale il paese si stava cacciando.
Per costoro nessuna riabilitazione storica sarà mai possibile.

Infine un'esortazione affinché nessun partito dell'opposizione accolga i topi che stanno abbandonando la nave: è giusto che affondino insieme al loro comandante.

Update (9.11.11 ore 16.00)
Sono stato ottimista. Lo spread volagli interessi sui BTP decennali corrono verso l'8/100 (soglia oltre la quale c'è il default) e il nostro Nerone e i suoi fedeli cortigiani tentano, con trucchi meschini, di salvare se stessi. Nel frattempo il baratro - così la Marcegaglia - si apre sotto i nostri piedi.
Altro che fine ingloriosa, siamo di fronte ad una fine tragica che svela, oltre ogni previsione, il cinismo e il disinteresse per la collettività dell'intera classe dirigente di questo paese.



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