Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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sabato 24 settembre 2011

Marylin Monroe e il neo del Creatore.


Marylin Monroe
[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]

È  appena uscita la traduzione italiana del saggio A Tear at the Edge of Creation (A Radical New Vision for Life in an Imperfect Universe) del celebre astrofisico Marcelo Gleiser  (portoghese di nascita insegna fisica e astronomia negli Stati Uniti, al Dartmouth College).

Il suggestivo titolo italiano è Il neo del creatore.

L'intrigante teoria esposta in questo libro fornisce un ulteriore esempio di quelle rivoluzioni copernicane che, a mio parere, rappresentano il più affascinante tema della storia dell'uomo.

Per secoli gli uomini hanno ammirato la bellezza, la simmetria, la perfezione. Concetti che ritroviamo in filosofia, nelle arti, nella scrittura (pensate alla metrica o alla  concinnitas ciceroniana), nella musica, nella religione. Ogni attentato a quest'ordine di idee era considerato sacrilego.

Citerò un esempio per tutti: lo scompiglio che provocò la scoperta, da parte di Galilelo Galilei, delle macchie solari.
La notizia, "Phoebus habet maculas", fu scioccante per l'establishment in quanto metteva in discussione la credenza nell'immutabilità e incorruttibilità della materia celeste.

Anche i filosofi e gli scienziati (Einstein per esempio) moderni e contemporanei hanno però continuato ad inseguire il mito del principio unificatore, della teoria unitaria, in una parola della perfezione.

Ora Marcelo Gleiser coraggiosamente scrive  l'elogio dell'asimmetria: è l'imperfezione a dominare il mondo.
L'asimmetria  (a cominciare dai primi istanti che seguirono il Big Bang) e la causalità sono il motore di ogni possibile evoluzione dell'universo.

Spero bastino questi brevi cenni per invogliare alla lettura del libro.

A me interessava porre l'enfasi, ancora una volta, sul fatto che ciò che si è creduto fin ad ora, con fede incrollabile, può rivelarsi d'improvviso erroneo ed essere rovesciato completamente.

Per i più curiosi svelerò il motivo del titolo in italiano.

Gleiser racconta, nel suo saggio, che Marilyn Monroe aveva sulla guancia sinistra un piccolo neo.
Una asimmetria.
Poiché in alcune foto il neo non è presente c'è da pensare che fosse artificiale. Ebbene molti sostengono che con quel neo Marylin fosse più bella (i fisici delle particelle, sicuramente, lo sosterrebbero).

La simmetria infatti - dice Gleiser - è bellezza, ma per essere davvero tale occorre una piccola violazione, una asimmetria sia pure minima, che violi la simmetria dominante: 
"The secret of beauty may be in the slight breaking of a perfect facial simmetry".
L'elogio della asimmetria, appunto.



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