Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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domenica 11 settembre 2011

"Fool" immersion!


Vogliamo dirselo? Non se ne possono più di queste accuse gratis alle iniziatorie padane. La gente meridionale devono capire che noi padani abbiamo diritto di mettere in piazza tutte le festività più console al nostro spirito fieno e battaglioso. La padania libera è una realtà indiscussibile e nessuno deve permettersi di giustiziarla. Chi ha criticato i correntisti del Giro della Padania ha parlato di doping e cose del genero. Ma gli sportivi padani sono puliti dentro e belli fuori, e non sanno né più né meno cosa significa assumere sostanze a luci rosse. Perché il nostro popolo vive in un ambiente circonciso, dove le regole sono condiviste e perseguite da tutti. Come dice la diceria: "trovare per credere".
Tranquilli, non ho bevuto, né ho assunto alcuna sostanza particolare.

Mi esercitavo solo nel "trotese" scritto.

Cosa che consiglio di fare anche a voi, quanto prima.

Una bella full immersion, di quelle toste.

Del resto, a meno di qualche miracolo, questo paese è destinato a finire ben presto nelle sapienti mani del Trota e di quelli che parlano il suo stesso idioma.

Questa lingua:



Che dire?

Trota "four resident"!!!


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