Benvenuti nella città invisibile, ma non silente!

La città invisibile è una contraddizione in termini. Se una città esiste, con le sue case, le strade, i lampioni, gli abitanti, come può essere invisibile?! La città invisibile però c’è: è dentro ognuno di noi. Le fondamenta delle sue case sono quello che abbiamo costruito fino ad oggi, le nostre esperienze passate, gli avvenimenti della nostra vita. I mattoni delle case sono i nostri sogni, le aspettative, le speranze, tutto ciò che vorremmo fosse, domani, presto o tardi che sia. Le vie della città invisibile sono i nostri pensieri, che si ramificano innervandosi e collegano case, ponti, quartieri, costituendo una fitta rete di scambi e connessioni. La città invisibile è lo spazio vivo in cui ognuno si sente quello che è, ed è libero di esprimersi, di sognare, di dire “no”, persino di creare mondi diversi, realtà parallele: con la speranza che quel tesoro invisibile custodito dentro ognuno di noi possa rappresentare la fiaccola del cambiamento e si riesca a passarne, tutti insieme, il testimone. La via per riuscirci, a mio parere, è quella indicata da Italo Calvino: “cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio".

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martedì 6 settembre 2011

La proposta di Matteo Renzi e la specie protetta.

[Dal Prof. Woland per la Città Invisibile]

Nel suo recente post La strage Alessandro Gilioli "sottoscrive in pieno" la proposta di Matteo Renzi di porre un limite al numero dei mandati parlamentari (massimo tre legislature). La conseguenza di una tale legge, aggiunge, "sarebbe una strage: 89 degli attuali parlamentari dovrebbero lasciare il Palazzo, tra cui D’Alema, Bersani, Veltroni, Fioroni, Franceschini, Follini, Parisi, Melandri, Letta, Bindi, Minniti, Latorre".
Molti commentatori del blog si sono dichiarati contrari a questa misura, sostanzialmente per due ordini di motivi che possiamo riassumere citando un paio di interventi tipo:

1. Se uno è bravo resti pure per 30 legislature
2. Quindi Berlinguer avrebbe dovuto lasciare il Parlamento nel ‘79 e Moro e Ingrao nel ‘63? Sembra quantomeno sciocco stabilire un numero di mandati e spedire a casa ogni tot anni tutti i Parlamentari a dispetto di competenze, rappresentatività e preparazione.
Ora per quanto riguarda la prima questione chiunque può capire quanto sia pericoloso il perpetuarsi di una carica negli anni: si intrecciano sempre di più legami e vincoli non sempre virtuosi, si moltiplicano interessi e do ut des, si subisce un ipertrofia dell'io che può portare ad accettare ricatti e compromessi pur di restare in sella, ci si circonda di una corte acritica che vivacchia sulle fortune del parlamentare, si ha tutto il tempo per consolidare lobby e cricche di vario tipo, crescono le tentazioni e le ambizioni, diminuiscono le motivazioni, si azzerano gli ideali, si tarpano le ali a giovani più entusiasti, non ancora resi abulici dal cinismo e dalla routine. 
Si potrebbe continuare ad libitum.

Venendo alla seconda questione: Berlinguer, Moro ed Ingrao avrebbero potuto tranquillamente, e con gran profitto per il paese, continuare l'impegno politico nel loro partito. 
Non v'è dubbio, infatti, che i partiti abbiano un gran bisogno di personalità che, svincolate dagli affanni e dalle preoccupazioni del potere, possano inverare l’articolo 49 della Costituzione concorrendo a determinare nel migliore dei modi, "con metodo democratico", la politica nazionale. 
Compito, ne converrete,  di assoluto rilievo.

Ma c'è un altro fondamentale motivo per essere favorevoli alla limitazione dei mandati: l'effetto San Matteo.
Secondo questa teoria, i vantaggi sono destinati fatalmente a crescere nel tempo indipendentemente dal merito.
Quindi - Giulio Andreotti insegna, con la celebre frase "Il potere logora chi non ce l'ha" - l'effetto perverso della riconferma è quello di innescare altre riconferme con una reazione a catena che crea cariatidi inamovibili quale che sia il loro vero valore.

Per tutti questi motivi, mi pare che vi siano delle ragioni oggettive che inducano a sposare la proposta Renzi.

Se vogliamo che un virtuoso ricambio, anche generazionale, possa contribuire a riformare questo sventurato paese.


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Commenti (4)

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l'idea è interessante ma soffre di qualche vizio di fondo

premessa: il parlamento nazionale, se esprime dei deputati, scelti dai cittadini stessi, dovrebbe in qualche modo selezionare le persone migliori, eticamente e operativamente più capaci

dato che, allo stato attuale, esprime invece spesso soggetti che sono addirittura peggiori del corpo sociale che li esprime, noi, per porre rimedio a questo problema enorme, ci limitiamo semplicemente ad aumentare il ricambio, a cambiare le facce; ebbene: dato che per una serie di motivi in parlamento ci vanno spesso i peggiori, noi così ci limitiamo ad aumentare la platea dei brutti ceffi e non a evitare che i brutti ceffi ci vadano

inoltre, essendo fuori del parlamento i big, i capi, aumentiamo quell'orribile distorsione della democrazia che sono le decisioni politiche prese fuori dal parlamento, nella villa del tale, nella baita dell’altro, nella barca di lusso del talaltro, nella sauna privata, ecc.

non è un rimedio, è una resa: dato che abbiamo un parlamento pessimo, ci mandiamo le riserve e la vera partita si giocherà altrove

abbiamo diritto invece, ad una classe politica moralmente decente e capace, senza ricorrere a rimedi abbastanza comici, tutto sommato, ma, lo capisco, l'italia non è un paese aggiustabile, è come quelle auto scassate il cui unico rimedio è la demolizione

My recent post un cortile troppo vasto
1 risposta · attivo 708 settimane fa
Caro Diego,
indubbiamente quando "il legno è storto" tutto si complica, lei ha ragione. Comunque ritengo che nel momento in cui i big saranno in panchina avranno meno potere e i parlamentari in carica potranno forse dire la loro.
Resterebbe poi, nel peggiore dei casi, la soddisfazione di mandare a casa i responsabili del disastro.
Ciò in attesa di una nuova stagione.
Grazie per l'interessante contributo.
W
Caro Professore,
sono completamente d'accordo.
Per favorire la propria corte e per timore di scontentare il proprio elettorato, si assiste ad un susseguirsi di leggi inique, di proposte insensate e inefficaci, di criminali temporeggiamenti.
Tristemente famosa la frase: <<Certo, dovremmo varare la legge X , ma posso deludere il bacino Y che mi porta trentamila preferenze?>> (frase che ho reso anonima, ma che è stata realmente pronunciata).
Questo per quanto riguarda il parlamento, le regioni ecc.
Ma cosa ne diresti di estendere la proposta Renzi anche ai baroni della medicina, dell'università.........?
Anche loro potrebbero continuare ad esercitare nel privato.
Complimenti a te e a Luigi per la "nomination". Sostengo da tempo che siete straordinari.
Lisa
1 risposta · attivo 708 settimane fa
Cara Lisa,
sono assolutamente d'accordo e lo vado ripetendo da anni: mi viene l'orticaria solo a vedere certi personaggi, quale che sia il campo: politica, tv, giornalismo, università, cinema, musica leggera, letteratura (con qualche rarissima eccezione per alcuni veri geni).
Largo ai giovani!!!
Come dice il grande Hillman il solo compito dei vecchi è quello di ricordare le regole ai giovani ma mi sembra che sia l'unica cosa che non facciano. Anzi le regole se le riscrivono a loro uso e consumo.
W

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