In un articolo sul giornale online fondato da Don Gianni Baget Bozzo, Ragionpolitica.it (che, tanto per dirne una, spicca tra i link "amici" sul sito personale di Angelino Alfano), Aldo Vitale descrive così il momento storico-giudiziario del nostro Presidente del Consiglio:
"con la vittima Berlusconi le procure dimostrano solerzia ai limiti della paradossale persecuzione (forse per la più che decennale abitudine a trattarlo come imputato).
[...] Berlusconi è soggetto a ciò che oramai può essere senza dubbio definito come vero e proprio «stalking giudiziario»Politicamente si potrebbe deduttivamente ritenere che la persecuzione diretta dei rappresentanti costituisca una persecuzione indiretta dei rappresentati; ed in simili circostanze ci si allontana sempre dai parametri giuridici e politici di uno Stato di diritto. Urge quindi porre un argine primariamente culturale.
Se infatti il nostro Premier, legittimamente eletto, fosse colpevole dei molteplici reati di cui è accusato, si potrebbe deduttivamente ritenere che la persecuzione diretta di alcuni dei rappresentati - ad esempio la minorenne Ruby - da parte del più influente dei rappresentanti - il Presidente del Consiglio - costituisca una persecuzione indiretta di tutti i rappresentati!
Quello esiste. Eccome se esiste.
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