"Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono".
Aspettiamo al varco anche radicali, centristi, futuristi e compagnia cantante.
Perché qui, sia ben chiaro a tutti, si gioca una delle più grandi battaglia democratiche relative alla libertà di espressione.
Freedom House, nel suo rapporto 2011, dava l'Italia come parzialmente libera nell'informazione tradizionale ma come libera (sebbene buon ultima dei paesi occidentali) per quanto riguarda l'informazione in rete.
L'obiettivo sembra proprio quello di rendere la vita impossibile agli oppositori che popolano la rete, rei evidentemente di "pensare" e di "argomentare".
Update.
Il Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, cultura e spettacolo ha indetto una manifestazione a Roma per dar voce alla protesta.
L'appuntamento è a Roma, presso il Pantheon, giovedì 29 settembre prossimo dalle 15 alle 18. Vi aspetto.
A proposito: sarà il compleanno del Premier. Quale occasione migliore?

Se ti è piaciuto l'articolo, puoi iscriverti ai post per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog! |
idelbo · 705 settimane fa
diego · 705 settimane fa
l'unico spiraglio che intravvedo è il timore del «rettificatore» di aumentare e di molto la pubblicità alla notizia
faccio un esempio: un piccolo blog con 20 visite al giorno scrive che la tale saponetta fa venire delle dermatiti, se poi la multinazionale fa scrivere la smentita, questo stesso evento diviene molto più conosciuto e con esso la faccenda delle dermatiti
detto questo, credo che l'effetto complessivo sarà che in tutto il blog si scriverà solo di ricette, sempre che non fai arrabbiare qualcuno scrivendo che il tale prosciutto è molto sopravvalutato...