"Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono".
Aspettiamo al varco anche radicali, centristi, futuristi e compagnia cantante.
Perché qui, sia ben chiaro a tutti, si gioca una delle più grandi battaglia democratiche relative alla libertà di espressione.
Freedom House, nel suo rapporto 2011, dava l'Italia come parzialmente libera nell'informazione tradizionale ma come libera (sebbene buon ultima dei paesi occidentali) per quanto riguarda l'informazione in rete.
L'obiettivo sembra proprio quello di rendere la vita impossibile agli oppositori che popolano la rete, rei evidentemente di "pensare" e di "argomentare".
Update.
Il Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, cultura e spettacolo ha indetto una manifestazione a Roma per dar voce alla protesta.
L'appuntamento è a Roma, presso il Pantheon, giovedì 29 settembre prossimo dalle 15 alle 18. Vi aspetto.
A proposito: sarà il compleanno del Premier. Quale occasione migliore?
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